Solo leggere il titolo, dite la verità, vi ha fatto storcere un po’ il naso. Eppure la placentofagia, ossia il consumo della propria placenta da parte delle neomamme, è una pratica non così rara, tanto che molte star di Hollywood l’hanno pubblicizzata in modo plateale, sostenendone i benefici.
L’ultima in ordine cronologico è Hilary Duff, che un mese fa ha abbracciato la sua piccola Banks Violet, avuta dal compagno Matthew Coma, avuta con parto naturale e senza utilizzo di farmaci o anestetici per placare i dolori del parto.
Tutto molto bello, fino a quando ad Hilary non è stato proposto, al fine di evitare sanguinamento e depressione post partum, di usare la propria placenta per frullati salutari. L’attrice, già mamma di un altro bimbo di 6 anni, Luca Cruz, si sarebbe lasciata convincere, apprezzando sapore e a quanto pare anche effetti.
Prima di lei già Nikki Reed, Khloe, Kourtney e Kim Kardashian, Katherine Heigl avevano ceduto al fascino di questi particolarissimo rimedio naturale, chi scegliendo la versione “nature” e chi invece facendo incapsulare la placenta per un’assunzione più asettica.
Peccato che, tolto il fascino della scelta selvaggia, non esista una letteratura a sostegno della tesi professata, ossia che la placenta faccia effettivamente bene contro la depressione post parto e lo spotting legato a parto vaginale.
Secondo la dottoressa Sara Swift:
[quote layout=”big” cite=”Sara Swift]Non ci sono prove scientifiche che la placentofagia sia benefica, nessun aumento nella produzione di latte materno, visto che può addirittura avere l’effetto opposto e nessun beneficio sull’umore, ecc. Tutte le proprietà attribuite sono da considerarsi un placebo[/quote]Donne avvisate.
Foto | iStock

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