Woman lighting cigarette.
1 donna su 4 continua a fumare dopo il parto: c’è chi ha smesso almeno nei 9 mesi di gravidanza e chi, invece, non ha mai smesso, magari limitando il numero di sigarette giornaliere o continuando con lo stesso numero di prima. Tre italiane su 100 continuano, infatti, a fumare anche in gravidanza, il 23%, invece, diminuisce il numero di bionde accese, ma non abbandonano il vizio nonostante il bebè in grembo!
Silvia Novello, presidente di WALCE Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe, associazione europea dedicata ai pazienti con tumore polmonare, spiega:
Eppure il periodo della gravidanza è il momento migliore per provarci a smettere con le sigarette. Per questa è nata l’iniziativa “Speriamo che sia… l’ultima“, una campagna antifumo rivolta alle donne in gravidanza e alle neo mamme.
Non dimentichiamo che i danni da sigaretta in gravidanza sono molti: aborto spontaneo, parto prematuro, aumento della mortalità e della morbilità perinatale e infantile, ma le sigarette aumenterebbero anche il rischio di sindrome di morte improvvisa del lattante in culla, di basso peso alla nascita, di sindrome di astinenza neonatale da nicotina.
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