Doctor holding a stethoscope in his left hand
Il glioblastoma, noto anche come glioblastoma multiforme o con la sigla GBM, ma anche, in rari casi come glioblastoma polimorfo, è il tumore più comune e maligno tra tutte le neoplasie che riguardano la glia: colpisce soprattutto gli adulti sopra i 50 anni, con un’incidenza maggiore nel sesso maschile rispetto al sesso femminile. Si localizza di solito negli emisferi cerebrali, ma talvolta anche nel tronco cerebrale o nel midollo spinale. Salvo rari casi, non si espande oltre il sistema nervoso centrale.
I sintomi si sviluppano velocemente: cefalea, nausea, vomito, dilatazione dei vasi cerebrali con alterazioni della retina, papilledema, emiparesi, emianopsia, emianestesia, diplopia, crisi convulsive, afasia. Come qualunque altro tumore cerebrale, sono diverse le terapie di supporto, per alleviari i sintomi tramite farmaci antiepilettici e corticosteroidi, ad esempio. Per quanto riguarda, invece, il trattamento della massa tumorale, si parla di chirurgia, radioterapia e chemioterapia, anche se sono al vaglio nuovi studi.
Infine, la speranza di vita dopo la diagnosi è aumentata notevolmente: la probabilità di sopravvivere un altro anno, dopo essere già sopravvissuti uno, due, tre quattro o cinque anni dopo la craniotomia, è nell’ordine del 64,8%, 58,7%, 85,7%, 80,0%, 75,0%.