Fiaso: crescita degli incarichi, ma diminuisce la presenza femminile ai vertici delle Asl

La crescita della presenza femminile nelle direzioni delle aziende sanitarie italiane ha subito una battuta d’arresto, segnando un cambiamento significativo rispetto agli anni precedenti. Secondo i dati forniti dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), per la prima volta dal 2018, la percentuale di donne in posizioni di vertice è diminuita. Attualmente, le donne occupano un terzo degli incarichi di leadership, ma dal 2024 si è registrato un calo dal 34,3% al 33%, un decremento di 1,3 punti percentuali. Questo cambiamento rappresenta un’inversione di tendenza rispetto all’aumento costante osservato negli ultimi anni.

Aumento delle posizioni di vertice

A livello complessivo, il numero totale di posizioni di vertice nelle aziende sanitarie italiane è aumentato, passando da 717 a 737, con un incremento di 20 posti. Tuttavia, mentre il numero di uomini ai vertici è cresciuto da 471 a 494, le donne hanno visto una diminuzione, scendendo da 246 a 243. Questo scenario ha spinto Giovanni Migliore, presidente di Fiaso, a esprimere preoccupazione riguardo alla situazione attuale. Migliore ha sottolineato l’importanza delle donne nel Servizio Sanitario Nazionale, evidenziando il loro ruolo cruciale nel dimostrare competenze di leadership e innovazione. Ha auspicato che le prossime nomine possano favorire una maggiore valorizzazione delle competenze femminili, affinché la presenza di donne nei ruoli dirigenziali possa tornare a crescere.

Struttura delle direzioni sanitarie

La struttura delle direzioni delle aziende sanitarie comprende diverse figure chiave, tra cui il direttore generale, il direttore amministrativo e il direttore sanitario o sociosanitario. Analizzando i dati specifici, la percentuale di direttrici generali ha mostrato una flessione dello 0,32% rispetto al 2024, attestandosi al 23,79%, con 54 donne su 227. Anche la presenza femminile tra i direttori amministrativi ha subito una diminuzione, passando dal 42,52% al 39,55%, con 87 donne su 220 incarichi. La flessione è ancora più significativa tra i direttori sociosanitari, che sono scesi dal 47,62% al 44,93%, pari a 53 donne su 118. Infine, la riduzione è stata più contenuta tra i direttori sanitari, con una diminuzione dal 32,87% al 32,13%, corrispondente a 71 donne su 221 posizioni totali.

Necessità di intervento

Questi dati evidenziano una necessità di riflessione e intervento per garantire che le donne continuino a ricoprire ruoli di leadership nel settore sanitario, contribuendo in modo significativo al miglioramento del servizio e alla gestione delle aziende sanitarie in Italia.

Published by
Lucia Rossi