baby is fed by puree
Quello delle carenze di ferro in età pediatrica è un problema più diffuso di quanto si potrebbe pensare. Secondo i risultati dello studio Nutrintake, condotto dal direttore della Clinica Pediatrica “L. Sacco” di Milano coinvolgendo più di 400 bambini di età compresa tra i 6 e i 36 mesi, quasi tutti i lattanti e l’80% dei piccoli italiani che hanno già compiuto un anno non assumono quantità di questo minerale sufficienti a soddisfare il loro fabbisogno quotidiano, requisito fondamentale per un buon sviluppo.
Secondo Andrea Vania, responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile dell’Università “La Sapienza” di Roma, nel Bel Paese questa problematica è spesso sottovalutata e non sempre riconosciuta. Eppure un apporto di ferro insufficiente può contribuire all’irrequietezza del bambino, può renderlo poco reattivo e ridurre le performance intellettive, tutte conseguenze di uno sviluppo neuromotorio anomalo che può essere associato proprio a carenze cerebrali.
I problemi non si fermano però qui. Infatti la carenza di ferro riduce anche la capacità di resistere alle infezioni e può rallentare la velocità di crescita del bambino.
Il ferro è un micronutriente indispensabile per la crescita sana del bambino, perché necessario al corretto sviluppo di differenti funzioni biologiche
spiega Vania
È infatti correlato allo sviluppo delle facoltà cognitive e comportamentali del bambino e ha una forte influenza anche sul corretto funzionamento del sistema nervoso centrale.
Purtroppo però questo elemento è tanto fondamentale quanto difficile da assorbire. Il suo, continua l’esperto, è un “metabolismo complesso” che prevede un miglior assorbimento quando è associato ad alcuni nutrienti specifici.
Alcuni alimenti sono infatti ricchi di ferro ma non lo cedono facilmente all’organismo e altri invece ne inibiscono l’assorbimento. È importante quindi saper scegliere gli alimenti corretti.
Questi ultimi non corrispondono sempre a quelli che nell’immaginario collettivo sono ricchi di ferro. In alcuni casi, infatti, anche se le concentrazioni di questo minerale sono elevate la sua biodisponibilità, ciò la parte che può essere assorbita dall’organismo, è ridotta. Un esempio su tutti è quello degli spinaci, che nonostante le leggende metropolitane non garantiscono un corretto apporto di ferro. Meglio, piuttosto, affidarsi alla carne, ai legumi, ad altre verdure diverse dagli spinaci e al tuorlo d’uovo.
Vania precisa che
La carenza di ferro in età pediatrica può essere evitata o ridotta facendo attenzione alla nutrizione dei bambini sin dai primi mesi di vita, mettendo così le basi per una buona salute presente e futura.
Ecco il suo vademecum per ridurre al minimo il rischio di carenze.
Via | Comunicato stampa