Il fegato grasso è una condizione in cui nei tessuti epatici si accumulano quantità eccessive di grasso. In particolare, si parla di fegato grasso non alcolico quando il problema non è legato al consumo di troppi alcolici.
Si tratta di un disturbo piuttosto comune che nella maggior parte dei casi non dà particolari sintomi e non degenera in malattie più gravi. In altri casi può essere associato a fatica, dolori nella parte alta destra dell’addome e perdita di peso e nelle situazioni più gravi può trasformarsi in un’infiammazione che danneggia il fegato. In questi casi si parla di steatoepatite non alcolica e di cirrosi associata al fegato grasso non alcolico.
A scatenare il problema è la difficoltà del fegato a degradare i grassi. Le cause alla base di questa difficoltà non sono, però, ben note. Ciò che i medici sanno è che diversi fattori possono portare allo sviluppo del fegato grasso, ad esempio l’assunzione di alcuni farmaci, interventi di bypass gastrico, quantità eccessive di colesterolo o di trigliceridi nel sangue, la sindrome metabolica, la malnutrizione, l’obesità, perdite improvvise di peso, il diabete di tipo 2 e alcune tossine o sostanze chimiche, come i pesticidi.
Così com’è difficile individuare una causa precisa per questa condizione, allo stesso modo non esiste un trattamento standard che permetta di eliminarla. Tuttavia alcuni accorgimenti possono aiutare a ridurre i fattori che aumentano il rischio di accumulare grassi nel fegato:
Un ruolo fondamentale è poi giocato dall’alimentazione, che deve essere ricca di frutta e verdura, povera di grassi saturi, che devono essere sostituiti con quelli più salutari (i grassi insaturi) presenti nel pesce, nell’olio d’oliva e nelle noci. La dieta, infine, dovrebbe essere ricca di cereali integrali, pane e riso inclusi pane.
Via | Mayo Clinic
Foto | da Flickr di jasleen_kaur