Lo studio ha permesso di ricostruire tutta la storia del nuovo Coronavirus, nato tra il 20 e il 25 novembre e passato agli esseri umani, diventando uno dei tanti virus che sfrutta le cellule del sistema respiratorio umano per potersi moltiplicare. Come molti suoi colleghi, anche questo coronavirus muta di continuo, cercando di cambiare aspetto per poter trovarsi in equilibrio con il sistema immunitario dell’ospite.
Il salto di specie, secondo Ciccozzi, è avvenuto con la terza mutazione del virus, che ha riguardato la proteina di superficie spike che per prima entra in contatto con le cellule. Le tre mutazioni ci permettono di conoscere qualcosa in più sul Coronavirus, più virulento di quello della Sars ma meno pericoloso.
La ricerca non finisce però qui: la stessa analisi condotta sulle sequenze del virus che circola in Cina potrà essere condotta anche sul virus che circola in Italia:
La prossima settimana contiamo di avere tutte le sequenze italiane per capire se il ceppo è lo stesso. E’ importante continuare a seguirlo finché non sparirà perché è molto contagioso, anche se tre volte meno letale della Sars.
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