Affaticamento da Zoom, le riunioni online sono stressanti

Lo smart working è una modalità di telelavoro che per molte persone, fino a 4 mesi fa, era pura fantascienza. Adesso molte persone conoscono fin troppo bene cosa significhi lavorare da casa, gestirsi spazi e tempo,

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La zoom fatigue riguarda un po’ tutti, ma in particolare chi nella comunicazione tende a dare molto peso alle sfumature, ai gesti, agli sguardi e ai comportamenti involontari. Ognuno di noi è diverso e quindi lo è anche la capacità di concentrarsi o di stare in iper vigilanza, così come il riuscire a dare il giusto peso alle cose e a non farsi sopraffare e fagocitare dal lavoro da casa.

Andrew Franklin, esperto di cyberpsicologia della Virginia’s Norfolk State University, ha spiegato: [quote layout=”big” cite=”Andrew Franklin]”Per chi è veramente dipendente da questi segnali non verbali può essere un grosso problema non averli”.[/quote]

C’è da dire però che per chi ha problemi nello spettro autistico, le riunioni online possono essere più gestibili di quelle di presenza perché c’è il giusto distacco, meno confusione e in linea di massima si parla uno alla volta.

Un consiglio che possiamo darvi è di stabilire un tot di ore di lavoro e poi staccare, fare altro che non sia al computer.

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via | Ansa
Foto | Pixabay

Published by
Serena Vasta