Nel 2018 sono risultate più alte le percentuali di resistenza alle classi di antibiotici più importanti per otto patogeni tenuti sotto sorveglianza: Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter species. Il trend è in leggero calo rispetto all’anno precedente, ma comunque i dati, ottenuti grazie ai programmi di “Sorveglianza Nazionale dell’antibiotico-resistenza (AR-ISS)” e “Sorveglianza delle CPE”, rimangono ben sopra la media che si registra nel resto d’Europa.
Annalisa Pantosti, responsabile della Sorveglianza AR-ISS, spiega:
Purtroppo, il nostro Paese detiene il triste primato, nel contesto europeo, della mortalità per antibiotico-resistenza. Gli ultimi dati disponibili mostrano infatti che i livelli di antibiotico-resistenza e di multi-resistenza delle specie batteriche sotto sorveglianza sono ancora molto alti, nonostante gli sforzi notevoli messi in campo finora, come la promozione di un uso appropriato degli antibiotici e di interventi per il controllo delle infezioni nelle strutture di assistenza sanitaria. In questo contesto, il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020 rappresenta un’occasione per migliorare e rendere più incisive le attività di contrasto del fenomeno a livello nazionale, regionale e locale.
Ovviamente i due programmi, entrambi coordinati dall’Iss, continueranno a sorvegliare la situazione. Ma bisogna agire per diminuire le morti da antibiotico resistenza.
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