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Vitamina D

Vitamina D

La vitamina D è conosciuta anche come vitamina del sole: questo perché la quantità di questa sostanza presente negli alimenti è scarsa, mentre il 90% del fabbisogno si ottiene tramite l’esposizione solare.

Ma cos’è la vitamina D? Cosa comporta per l’uomo e, soprattutto, come può essere assunta?

Cos’è la vitamina D?

Il termine Vitamina D indica un gruppo di pro-ormoni idrosolubili. Tale gruppo include cinque diverse vitamine, dalla D1 alla D5; le più importanti sono:

  • vitamina D2, ergocalciferolo, di provenienza vegetale
  • vitamina D3, colecalciferolo, deriva dal colesterolo ed è di provenienza animale.

La vitamina, ottenuta sia dalle radiazioni solari che dai cibi che la contengono, è presente solo in forma biologicamente non attiva.

La forma biologicamente attiva della vitamina D si ottiene tramite due reazioni di idrossilazione, che la trasformano nel calcitriolo (forma attiva nell’uomo).

Quando attiva, tale vitamina si comporta come un ormone e agisce soprattutto a livello intestinale; esalta, in particolare, l’assorbimento attivo del calcio alimentare.

I benefici

Secondo molti studi, la vitamina D risulta essere essenziale per l’apparato scheletrico, poiché consente di assorbire il calcio, elemento indispensabile per avere delle ossa forti.

Tra i benefici, rientra il miglioramento della densità minerale delle ossa. Nello specifico, molti studi affermano che aiuta a prevenire le fratture negli anziani e a sostenere lo sviluppo dei bambini.

Altri studi hanno trovato una connessione tra bassi livelli di questa vitamina e lo sviluppo di problemi cardiovascolari, oltre ad un aumento del rischio di sclerosi multipla.

La vitamina D sembra avere inoltre una connessione con lo sviluppo e la progressione dei tumori. Molti si chiedono qual è il legame tra cancro e vitamina D: tuttavia, non esistono studi scientifici certi che dimostrano che la carenza di tale vitamina aiuti lo sviluppo di queste patologie.

Ma dunque cosa comporta, realmente, la carenza di vitamina D?

Cosa succede se si ha carenza di vitamina D

Definita anche ipovitaminosi D, la carenza di vitamina D può essere causata sia dalla poca esposizione ai raggi solari che da determinate scelte alimentari. Quali sono le conseguenze?

La vitamina D bassa può comportare debolezza muscolare, affaticamento, alcuni studi parlano anche di depressione. Secondo alcuni studi, favorirebbe l’insorgere di problemi cardiovascolari, diabete e alcune forme di cancro: come detto in precedenza, tuttavia, non esistono certezze scientifiche a riguardo.

Perché la vitamina D si abbassa?

I fattori che possono comportare un maggiore rischio di vitamina D bassa sono:

  • carnagione scura
  • allergia al latte
  • una dieta vegana
  • intolleranza al lattosio
  • obesità
  • problemi di assorbimento intestinale dei grassi
  • ridotta esposizione al sole

Quali sono gli alimenti che contengono la vitamina D

Gli alimenti che contengono vitamina D sono:

  • Olio di fegato di merluzzo
  • Salmone
  • Aringhe
  • Sardine
  • Alici
  • Sgombri
  • Uova
  • Funghi
  • Ricotta
  • Formaggi
  • Cereali
  • Burro
  • Latte intero
  • Carne di manzo

In quale frutta e verdura si trova la vitamina D?

Non esiste frutta che contenga vitamina D.

Esistono alcune verdure a foglia larga che la contengono, ma in quantità davvero minime.

  • Bietole
  • Cicoria
  • Broccoli
  • Cavolo riccio

Integratori

Gli integratori di vitamina D costituiscono una soluzione soprattutto per chi segue un regime alimentare vegetariano o vegano: come si può notare dall’elenco dei cibi che la contengono, sono tutti di origine animale.

Tuttavia, è bene sempre affidarsi ad un medico: ci sono dei rischi infatti che non possono essere sottovalutati.

Vitamina D nei bambini

Secondo le ultime indicazioni della Società italiana di nutrizione umana, il fabbisogno giornaliero della vitamina D è pari a 400 UI (unità internazionali) per i bambini sotto i 12 mesi.

L’assunzione di questa vitamina durante il primo anno di vita dei bambini contribuisce a:

  • prevenire il rachitismo, l’insorgenza di asma, diabete e patologie cardiovascolari
  • facilitare l’assorbimento del calcio (favorisce l’acquisizione della massa ossea e lo sviluppo di una buona dentizione)
  • agevolare la chiusura delle aree non ossificate del cranio
  • migliorare l’azione del sistema immunitario nel contrasto delle infezioni
  • attenuare, laddove presenti, i sintomi allergici.

Secondo uno studio, elevati livelli di tale vitamina nei bambini ridurrebbero il colesterolo. Un altro, invece, sostiene che la carenza di vitamina D nei bambini favorirebbe la comparsa della depressione.

Tuttavia, è bene stare attenti.

L’ipervitaminosi, ovvero l’eccesso della vitamina D, potrebbe comportare un aumento della calcemia, ovvero la concentrazione di calcio nel sangue; potrebbe inoltre causare:

  • vomito
  • diarrea
  • problemi renali e cardiaci (se il problema si protrae nel tempo).

Tale problema si può verificare solo a causa di un’eccessiva somministrazione di farmaci: pertanto, è fondamentale prestare in merito la massima attenzione.

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