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Apparato respiratorio

Apparato respiratorio

Fonte immagine: Pexels / Oleksandr Pidvalnyi

L’apparato respiratorio è un insieme di organi e strutture che permette al nostro corpo di svolgere un’azione fondamentale per il suo buon funzionamento e per la sua stessa sopravvivenza: respirare. È costituito da numerose componenti, dal naso alla bocca, dalla laringe ai bronchi, che insieme fanno sì che l’aria possa entrare nel nostro corpo, raggiungere i polmoni e, da qui, ossigenare il sangue e, quindi, tutto l’organismo.

Si tratta, dunque, di una macchina delicata e complessa, di cui dobbiamo prenderci cura ogni giorno. Sono tante, infatti, le patologie che possono colpire l’apparato respiratorio, causando semplici fastidi, come il naso che cola, ma anche complicanze molto gravi.

Scopriamo, allora, cos’è l’apparato respiratorio, come è fatto, quali funzioni svolge e quali malattie possono interessarlo.

Apparato respiratorio: cos’è

L’apparato respiratorio è l’insieme di organi e strutture che rende possibile la respirazione. Si tratta di un processo importantissimo perché permette gli scambi gassosi tra l’ambiente e l’organismo. La respirazione, infatti, consente di introdurre nel corpo, durante l’inspirazione, l’ossigeno atmosferico contenuto nell’aria e allo stesso tempo di espellere, durante l’espirazione, l’anidride carbonica presente nel sangue, che è il prodotto di scarto dell’attività cellulare.

L’apparato respiratorio è il complesso sistema che provvede a questo delicato compito.

Anatomia dell’apparato respiratorio

L’apparato respiratorio può essere suddiviso in due componenti principali:

  •  le vie aeree superiori, di cui fanno parte il naso e le cavità nasali, la bocca, la faringe e la laringe
  • le vie aeree inferiori, in cui rientrano la trachea, i bronchi e i bronchioli, i polmoni e i muscoli respiratori (diaframma e intercostali).

Esaminiamo in dettaglio ciascuno di questi elementi.

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Fonte: Unsplash / Rodolfo Sanches Carvalho

Naso e cavità nasali

Il naso costituisce la parte iniziale delle vie respiratorie e rappresenta la principale apertura esterna da cui il flusso d’aria può entrare nel nostro organismo. È una struttura composta da cartilagini, ossa, muscoli e cute. Internamente, il naso presenta due spazi vuoti, le cavità nasali, o fosse nasali: la loro parte anteriore si apre verso l’esterno tramite le narici, mentre la parte posteriore è collegata con la rinofaringe (cioè la porzione superiore della faringe) attraverso due aperture, dette “coane”.

Quando respiriamo, le cavità nasali hanno il compito di riscaldare, umidificare e filtrare l’aria prima che raggiunga il tratto inferiore delle vie respiratorie. Sono infatti rivestite internamente da una particolare membrana, detta mucosa pituitaria, che grazie alla presenza di una rete vascolare, di muco e di una sottile peluria è in grado di scaldare e depurare l’aria inspirata, bloccando muffe, allergeni e altri agenti contaminanti.

Bocca

La bocca costituisce l’apertura secondaria dell’apparato respiratorio. Supporta o sostituisce il naso nel suo compito di inalare e espellere l’aria. Rispetto alle cavità nasali, la cavità orale è più corta e non ha un rivestimento mucoso né peli in grado di svolgere un’azione di filtraggio. L’aria che introduciamo nelle vie aeree attraverso la bocca, quindi, non viene riscaldata né depurata, però arriva più velocemente ai polmoni.

Faringe

La faringe è un canale che mette in comunicazione la gola con l’esofago. Oltre a far parte dell’apparato respiratorio, questa struttura muscolo-membranosa costituisce anche il primo tratto del tubo digerente. È, infatti, sia il condotto in cui arriva l’aria proveniente dal naso e diretta alla laringe, sia il canale che, quando deglutiamo, riceve dalla bocca il bolo alimentare, cioè il cibo masticato dai denti e parzialmente digerito dagli enzimi della saliva. Si tratta, dunque, di una struttura comune sia alle vie aeree che a quelle digestive, che poi proseguono separatamente nella laringe e nell’esofago.

La faringe può essere suddivisa in tre blocchi:

  • la rinofaringe, o nasofaringe, è la parte superiore della faringe e, come abbiamo detto, è collegata con le cavità nasali attraverso le loro due aperture posteriori
  • l’orofaringe è la porzione intermedia
  • l’ipofaringe è la parte finale della faringe e non entra in gioco nella respirazione, ma serve solo a far passare il cibo nell’esofago.

Laringe

La laringe è un condotto cilindrico. Costituisce l’ultimo tratto dell’apparato respiratorio superiore ed è formata da 4 componenti cartilaginee: l’epiglottide, la sopraglottide, la glottide e la sottoglottide.

Svolge diverse funzioni, non solo di natura respiratoria:

  • permette la fonazione grazie alle vibrazione delle corde vocali, che hanno sede proprio nella laringe
  • consente il passaggio dell’aria inspirata (da naso e bocca verso trachea e bronchi) ed espirata (da bronchi e trachea verso naso e bocca)
  • grazie all’epiglottide, che durante la deglutizione si chiude, impedisce al bolo proveniente dalla bocca di raggiungere la trachea e di ostruire le vie respiratorie.
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Fonte: Unsplash / Felix Koutchinski

Trachea

La trachea è un condotto flessibile che mette in comunicazione la laringe e la porzione iniziale dei bronchi. Inferiormente termina proprio in corrispondenza della biforcazione da cui si diramano i due alberi bronchiali destro e sinistro.
È un cilindro cavo composto da cartilagini a forma di ferro di cavallo sovrapposte. Tra una cartilagine e l’altra ci sono strutture fibrose, dette legamenti tracheali, che le tengono insieme, mentre la parte posteriore, corrispondente alle aperture dei ferri di cavallo, è composta da fibre muscolari che costituiscono il muscolo tracheale. La funzione della trachea è quella di permettere il passaggio dell’aria dalla laringe ai bronchi.

Bronchi e bronchioli

I bronchi sono condotti di forma cilindrica compresi tra la biforcazione della trachea e i bronchioli. Il loro compito è quello di permettere il passaggio dell’aria dalla trachea ai bronchioli fino agli alveoli polmonari. Bronchi e bronchioli hanno una struttura che ricorda quella di un albero. Per questo motivo, sono comunemente definiti “albero bronchiale”, caratterizzato dalla presenza di una serie di diramazioni via via più piccole: bronchi primari di destra e di sinistra, bronchi secondari, bronchi terziari, bronchioli e bronchioli terminali, ovvero le ramificazioni finali dei bronchi, alle cui estremità ci sono gli alveoli polmonari. Gli alveoli sono piccole camere d’aria in cui confluisce l’aria che inspiriamo.

Esternamente, i bronchi sono ricoperti da una guaina muscolo-cartilaginea, mentre internamente sono rivestiti da una mucosa dotata di ciglia e muco che blocca gli eventuali agenti contaminanti presenti nell’aria inalata, come polvere e allergeni.
Insieme, bronchi e bronchioli permettono il trasporto dell’aria dalla trachea ai polmoni.

Polmoni

I polmoni sono i due organi principali dell’apparato respiratorio. Situati nella cavità toracica, uno a destra e uno a sinistra, sono responsabili dell’ematosi, cioè del processo che permette l’ossigenazione del sangue e, quindi, la fornitura di ossigeno a tutti gli organi e tessuti dell’organismo. Concretamente, i polmoni riforniscono di ossigeno e ripuliscono dell’anidride carbonica il sangue, che poi, attraverso l’apparato circolatorio, raggiunge e ossigena tutti i distretti del corpo. In dettaglio, l’acquisizione dell’ossigeno dall’aria inalata e l’eliminazione dell’anidride carbonica dal sangue avviene negli alveoli, le piccole sacche elastiche che si trovano all’interno dei polmoni e che incamerano l’aria introdotta dall’esterno.

Tra gli alveoli si trova un tessuto connettivo, denominato interstizio polmonare, che garantisce loro il supporto necessario per gli scambi gassosi.
Gli alveoli si raggruppano in acini polmonari, collocati alle estremità dei bronchioli. Un gruppo di acini polmonari costituisce un lobulo polmonare.

Dal punto di vista anatomico, i polmoni sono composti da un tessuto elastico e spugnoso che permette loro di espandersi durante l’inspirazione, cioè durante l’introduzione dell’aria, e di tornare alle loro dimensioni normali durante l’espulsione dell’anidride carbonica (espirazione). Esternamente sono ricoperti da una membrana sierosa, la pleura.

Il polmone destro è più grande del sinistro e ha delle fessure che lo dividono in 3 porzioni, o lobi (superiore, medio e inferiore). Il polmone sinistro è più piccolo per assicurare al cuore uno spazio adeguato ed è diviso in due soli lobi, superiore e inferiore.

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Fonte: Pixabay / kalhh

Muscoli respiratori

Il principale muscolo respiratorio è il diaframma. Si trova nella parte inferiore della gabbia toracica, tra torace e cavità addominale.

Il diaframma si contrae durante l’inspirazione e si rilassa durante l’espirazione.
Contraendosi, abbassa gli organi addominali permettendo alla gabbia toracica di ampliarsi, in modo che i polmoni abbiano più spazio per espandersi. Durante il rilassamento del diaframma avviene invece il contrario, cioè gli organi addominali risalgono e la gabbia toracica, e di conseguenza i polmoni, si riducono di dimensioni.

In questo processo entrano in gioco anche i muscoli intercostali, così chiamati perché sono posizionati negli spazi tra le costole. Questi muscoli si dividono in:

  • esterni, che sono quelli che sollevano le costole favorendo l’espansione della gabbia toracica durante l’inspirazione
  • interni, che abbassano le costole facendo sì che la gabbia toracica si riduca di volume durante l’espirazione.

Le funzioni dell’apparato respiratorio

Come abbiamo detto, la funzione dell’apparato respiratorio è quella di provvedere alla respirazione. Come avviene questo processo? Si compone di due fasi: l’inspirazione e l’espirazione.

Durante l’inspirazione l’aria, inalata dal naso, attraversa le sue cavità, la faringe, la laringe, la trachea e, passando dai bronchi, raggiunge gli alveoli polmonari. Negli alveoli polmonari, come abbiamo accennato, avvengono gli scambi gassosi tra ambiente e organismo (ematosi). Il sangue, che raggiunge gli alveoli tramite la fitta rete di capillari che li circonda, assorbe ossigeno dall’aria inspirata e rilascia anidride carbonica. Così arricchito e ripulito, viene trasportato alle vene polmonari dirette al cuore, che lo pomperà a tutti gli organi e tessuti per rifornirli di ossigeno.

L’espirazione è il processo inverso all’inspirazione: in questa fase l’aria, povera di ossigeno ma ricca di anidride carbonica, percorre al contrario le vie respiratorie per essere espulsa.

Le malattie dell’apparato respiratorio

L’apparato respiratorio può essere interessato da moltissime patologie a carico di uno o più dei suoi organi e strutture, dai polmoni fino ai canali che veicolano l’aria al loro interno, come naso, faringe, trachea e bronchi.

Queste malattie possono manifestarsi con svariati sintomi di diversa gravità, dai più comuni tosse e raffreddore fino a difficoltà respiratorie severe. Possono, inoltre, presentarsi a qualsiasi età, anche se alcune patologie, come la pertosse e la bronchiolite, sono tipiche dell’infanzia, mentre altre tendono a colpire più comunemente le persone anziane, che hanno un sistema immunitario indebolito e spesso soffrono anche di altre malattie.

A seconda della causa che le ha scatenate e del quadro clinico con cui si manifestano, la patologie dell’apparato respiratorio possono essere suddivise in 5 categorie:

  • malattie ostruttive, che causano un’occlusione delle vie aeree che ostacola la respirazione, come BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), enfisema polmonare, bronchite, asma, broncospasmo
  • malattie restrittive, caratterizzate da una ridotta capacità di espansione dei polmoni che comporta una riduzione della quantità di aria introdotta durante l’inspirazione, come fibrosi polmonare, intestiziopatia polmonare, sarcoidosi e versamento pleurico
  • patologie vascolari dell’apparato respiratorio, che hanno origine da problematiche a livello dei vasi sanguigni polmonari, come edema, ipertensione e embolia polmonari
  • malattie infettive, scatenate da agenti patogeni come virus e batteri, in cui rientrano patologie più o meno gravi, dal raffreddore alla polmonite
  • malattie respiratorie ambientali, come le allergie, causate da svariati fattori presenti nell’ambiente che provocano un danno alle vie aeree.

Esaminiamo in dettaglio le principali malattie dell’apparato respiratorio.

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Fonte: Pexels / Anna Shvets

BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)

La BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) è una patologia caratterizzata da un’ostruzione irreversibile delle vie respiratorie, associata a un’infiammazione cronica dei bronchi e del tessuto polmonare che riduce la funzionalità respiratoria. I sintomi con cui si manifesta sono la difficoltà a respirare (dispnea) e la tosse persistente, in genere caratterizzata dalla produzione di muco (tosse grassa). Si tratta di una problematica dal quadro clinico complesso. Il principale fattore di rischio è rappresentato dal fumo di sigaretta, che svolgendo un’azione irritante costante sui bronchi arriva a compromettere la funzionalità respiratoria.

Enfisema polmonare

L’enfisema polmonare è una grave patologia polmonare causata dal danneggiamento degli alveoli. Il tessuto da cui sono composti si deteriora, riducendo la superficie utile per gli scambi gassosi e quindi la capacità degli alveoli di scambiare ossigeno e anidride carbonica con il sangue. L’enfisema polmonare è spesso causato dall’inalazione di sostanze irritanti, come il fumo, che provoca uno stato infiammatorio prolungato a carico dei bronchi. Il principale sintomo dell’enfisema polmonare è la dispnea, cioè la difficoltà a respirare.

Bronchite

La bronchite è l’infiammazione della mucosa che riveste i bronchi. Può essere acuta o cronica. La brochite acuta ha in genere origine virale ed è causata da virus, come quelli del raffreddore o dell’influenza, che dopo aver colpito le prime vie aeree, come laringe e trachea, si estendono ai bronchi. La bronchite cronica, invece, è uno stato infiammatorio che si protrae nel tempo e che generalmente si lega a un danno alle vie aeree causato da agenti irritanti, come fumo, smog e sostanze tossiche. I sintomi più comuni della bronchite sono difficoltà a respirare, tosse persistente, fiato corto e respiro sibilante.

Asma

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie respiratorie causata da un’infiammazione dei bronchi, che si restringono temporaneamente (broncospasmo) provocando mancanza di respiro, tosse secca e sensazione di oppressione al torace. All’origine dell’asma possono esserci diversi fattori. Se questa problematica è causata dall’inalazione di allergeni, come polline, polvere, acari, peli di animali domestici, si parla di asma allergica.

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Fonte: Unsplash / Towfiqu barbhuiya

Broncospasmo

Come abbiamo anticipato, il broncospasmo è un restringimento temporaneo dei bronchi dovuto a una contrazione anomala della loro muscolatura. Questo fenomeno determina una riduzione del volume d’aria che arriva ai polmoni. I sintomi tipici sono difficoltà respiratoria e tosse. Tra le principali cause del broncospasmo ci sono asma, infiammazioni o infezioni delle vie aeree, malattie polmonari croniche come enfisema e bronchite.

Fibrosi polmonare

La fibrosi polmonare è una malattia cronica caratterizzata da un progressivo danno strutturale del tessuto dei polmoni, che a causa di questa degenerazione non sono più in grado di scambiare ossigeno con anidride carbonica. I sintomi includono difficoltà respiratorie e tosse secca.

Interstiziopatia polmonare

Si tratta di una grave malattia dei polmoni, in genere irreversibile, caratterizzata da un processo infiammatorio dell’interstizio, il tessuto connettivo che circonda gli alveoli e che, a causa di questa patologie, spesso viene sostituito da tessuto cicatriziale. Questa condizione, anche nota come malattia interstiziale polmonare, pneumopatia infiltrativa diffusa e pneumopatia interstiziale, compromette il corretto scambio gassoso e l’ossigenazione del sangue e provoca difficoltà respiratorie. La fibrosi polmonare può essere considerata un’evoluzione dell’intestiziopatia, che se è a uno stadio molto avanzato, caratterizzato da aree estese coperte da tessuto cicatriziale, viene classificata come fibrosi polmonare.

Sarcoidosi

La sarcoidosi è una malattia infiammatoria rara che può colpire diversi organi, dove causa ammassi patologici di noduli rossi e gonfi, i granulomi. Nella maggior parte dei casi interessa i polmoni, provocando mancanza di respiro e tosse secca persistente, ma può colpire anche la pelle e i linfonodi. La causa esatta della sarcoidosi non è nota, ma l’ipotesi più accreditata è che si tratti di una malattia con origine autoimmune, causata cioè da una reazione eccessiva del sistema immunitario, che attacca propri organi e strutture scambiandoli per estranei.

Versamento pleurico

Consiste in un accumulo patologico di liquido nella cavità pleurica, cioè in quello spazio sottilissimo compreso tra i due strati della membrana che ricopre i polmoni. Può essere causato da un problema di smaltimento di questo liquido, che può verificarsi in presenza di patologie come l’ipertensione venosa o la cirrosi epatica, o da una sua eccessiva produzione, legata per esempio a processi infettivi o infiammatori a carico dei polmoni.

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Fonte: Pexels / Vlada Karpovich

Edema polmonare

Questa condizione consiste in un accumulo di liquidi negli alveoli polmonari che crea difficoltà respiratorie. I sintomi includono respiro corto, senso di soffocamento, tosse e palpitazioni. Nella maggior parte dei casi, l’edema polmonare è causato da malattie cardiache, come cardiomiopatie, problemi alle valvole cardiache e ipertensione, ma può anche essere legato a infezioni ai polmoni, malattie renali, inalazione di fumi chimici e farmaci. È importante trattare subito questa problematica che può causare complicanze anche gravi, come aumento della pressione nell’arteria polmonare e sofferenza cardiaca.

Ipertensione polmonare

L’ipertensione polmonare consiste in un aumento della pressione del sangue all’interno dei vasi arteriosi del polmone. Normalmente, la pressione polmonare media è di 14 mmHg a riposo: in chi soffre di ipertensione polmonare, questo valore può superare i 25 mmHg. Questa problematica si manifesta con respirazione difficoltosa, stanchezza e svenimenti. Può essere dovuta alla distruzione, all’ispessimento delle pareti, al restringimento o all’ostruzione dei vasi, che possono avere diverse cause. Tra queste rientrano alcune malattie respiratorie come l’enfisema, la fibrosi polmonare e la broncopneumopatia cronica ostruttiva, ma alla base dell’ipertensione polmonare possono anche esserci patologie a carico di altri sistemi, come quello cardiaco, e malattie autoimmuni.

Embolia polmonare

L’embolia polmonare si verifica quando una delle arterie che portano il sangue ai polmoni viene ostruita da un embolo. Questa massa solida ostacola il flusso sanguigno e impedisce all’ossigeno di raggiungere i polmoni, che quindi non riescono a svolgere correttamente le loro funzioni. L’embolia polmonare causa gravi problemi respiratori e, se non trattata tempestivamente, può avere conseguenze molto serie, fino all’infarto polmonare e alla morte. Nella maggior parte dei casi, dietro questa patologia c’è la trombosi venosa profonda (TVP), che causa coaguli di sangue alle vene delle gambe: questi coaguli possono migrare fino alle arterie polmonari, provocando l’embolia.

Raffreddore

Tra i più comuni disturbi respiratori di origine virale c’è il raffreddore, che tipicamente si manifesta con congestione nasale, o naso chiuso, spesso accompagnata da tosse, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari e, a volte, qualche linea di febbre.

Si tratta del tipico malanno stagionale che colpisce in autunno e in inverno, ma in realtà esiste una forma meno frequente di questo disturbo, il raffreddore estivo, che può manifestarsi anche d’estate. È la conseguenza degli sbalzi di temperatura tipici di questo periodo dell’anno, che indeboliscono le difese immunitarie, ma anche del fatto che i virus del raffreddore continuano a circolare anche nei mesi caldi.

Spesso capita di confondere il raffreddore con l’allergia perché i sintomi con cui si presentano sono piuttosto simili. In realtà, delle differenze ci sono e riguardano sia la tipologia dei disturbi che la loro durata. Il raffreddore di origine virale, per esempio, di solito non causa prurito al naso, agli occhi o al palato, che invece è un fastidio tipico dell’allergia. Allo stesso modo, il raffreddore tende a manifestarsi prevalentemente nei mesi freddi e si risolve nell’arco di qualche giorno, mentre l’allergia può persistere per tutto il periodo di esposizione a un determinato allergene, quindi per qualche mese se si è allergici alle graminacee, tutto l’anno se a scatenare l’allergia è la polvere.
Leggi il nostro articolo “Metodi infallibili per capire se è raffreddore o allergia” per saperne di più su come distinguerli.

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Fonte: Pexels / Ron Lach

Faringite

La faringite è un disturbo che si manifesta con dolore, fastidio, prurito a livello della faringe, che spesso rendono difficile deglutire. Può associarsi a febbre, mal di testa, dolori muscolari a seconda delle cause del problema. La faringite può essere provocata da infezioni batteriche, come nel caso della faringite streptococcica, oppure virali, come l’influenza o la mononucleosi, ma anche dall’esposizione ad agenti irritanti. Può essere legata anche al reflusso gastrico (faringite da reflusso), perché questo disturbo provoca una risalita di acidi dallo stomaco all’esofago che può causare un’irritazione cronica della mucosa faringolaringea.

Laringite

La laringite è un’infiammazione che può colpire la laringe nel suo complesso o solo le corde vocali (cordite). Può avere origine virale o batterica oppure essere causata dall’inalazione di agenti irritanti come il fumo di sigaretta, da uno sforzo eccessivo della voce o, come per la faringite, anche dal reflusso gastroesofageo. In genere si manifesta con arrossamento, dolore e difficoltà a deglutire, ma se sono infiammate anche le corde vocali può provocare l’alterazione del tono vocale (raucedine) o l’abbassamento della voce (disfonia).

Tracheite

La tracheite è un’infiammazione della trachea che spesso ha un’origine infettiva. Nella maggior parte dei casi è scatenata da batteri come Staphylococcus aureus e streptococchi β-emolitici di gruppo A o da virus, come rhinovirus, adenovirus e virus influenzali. Può quindi manifestarsi come disturbo isolato oppure in concomitanza con l’influenza o con malattie tipiche dell’infanzia, come morbillo e pertosse. Il sintomo tipico è il mal di gola che causa difficoltà a deglutire, a cui possono associarsi tosse, febbre, difficoltà respiratorie e malessere generale.

Polmonite

Questa malattia respiratoria è caratterizzata da un’infiammazione acuta del tessuto polmonare. Generalmente è di natura infettiva e, nella maggior parte dei casi, ha un’origine batterica: è causata per lo più da Streptococcus pneumoniae, anche noto come pneumococco, ma può essere provocata anche da altri batteri, come l’Haemophilus influenzae.

La polmonite può essere causata anche da virus, in prevalenza da quelli influenzali.

Tra le possibili cause di polmonite c’è anche l’ingestione o inalazione di sostanze intossicanti o irritanti che raggiungono i polmoni, scatenando un’infezione: in questi casi di parla di polmonite da inalazione/aspirazione (o ab ingestis).

Infine, esiste una forma rara di polmonite, quella fungina, che colpisce soprattutto le persone con sistema immunitario compromesso, per esempio a causa di patologie o terapie prolungate.

Tipicamente la polmonite causa febbre alta, tosse secca o con catarro e difficoltà respiratorie, anche se negli anziani febbre e tosse sono generalmente assenti. È importante non sottovalutare questa malattia, soprattutto nelle persone fragili, come anziani e bambini, perché le sue complicanze possono essere molto pericolose: tra le più comuni ci sono pleurite, ascesso polmonare e, nei casi peggiori, setticemia, che si verifica quando l’infezione si estende a tutto l’organismo.

Tubercolosi

La tubercolosi è un’infezione polmonare causata dal batterio Mycobacterium tubercolosis. Si tratta di una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva che emettiamo parlando, tossendo o starnutendo. Si manifesta con tosse, dolore al torace, febbre, sudorazioni notturne e perdita di peso. Questa malattia rappresenta ancora una delle principali cause di morte nel mondo ed è diffusa soprattutto in alcuni Paesi, in particolare nel Sud Est Asiatico, nell’area del Pacifico Occidentale e in Africa. Il batterio della tubercolosi può restare a lungo latente nell’organismo e solo in alcuni casi – intorno al 5-15% – l’infezione porta allo sviluppo della malattia: la diagnosi precoce e il trattamento preventivo possono aiutare ad evitarlo. Esiste un vaccino contro la tubercolosi, il vaccino vivo attenuato BCG, efficace nella prevenzione delle forme gravi infantili, che viene impiegato soprattutto nei bambini che vivono nei Paesi ad alta incidenza di questa patologia.

Pleurite

Si tratta di un’infiammazione della pleura, cioè della membrana che avvolge i polmoni. Può essere la conseguenza di un’infezione polmonare, come la polmonite o la tubercolosi. Si manifesta con dolore al petto, che diventa più intenso quando si tossisce o si respira profondamente.

Bronchiolite

La bronchiolite è un’infezione virale acuta che colpisce soprattutto i bambini al di sotto dei due anni di età. È la conseguenza di un’infiammazione dei bronchioli, le diramazioni finali dei bronchi, causata da virus respiratori. Il virus che più frequentemente la provoca è il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS). Inizialmente si manifesta con naso chiuso e che cola, spesso accompagnato da febbre: sono i segnali del fatto che il virus ha colpito le prime vie aeree. Se non si interviene tempestivamente, l’infezione può estendersi alle vie aeree inferiori, causando tosse, respirazione faticosa e accelerata e, nei neonati, episodi di apnea che portano all’interruzione del respiro per alcuni secondi. È quindi una malattia da non sottovalutare, perché può provocare disturbi respiratori anche gravi che rendono necessario il ricovero in ospedale.

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Fonte: Unsplash / Simon Kadula

Infezione da virus respiratorio sinciziale (VRS)

Il virus respiratorio sinciziale (VRS) è un agente patogeno altamente contagioso che causa infezioni dell’apparato respiratorio. Si trasmette per via aerea e colpisce soprattutto neonati e bambini, arrivando a causare vere e proprie epidemie, ma può interessare anche gli adulti. I sintomi, che possono essere lievi o severi, sono molto simili a quelli di altre malattie respiratorie e includono rinite, naso che cola, tosse, mal di gola, febbre e malessere. Generalmente questa patologia si risolve in modo spontaneo, ma se i disturbi sono gravi, rendendo per esempio difficile la respirazione, è importante intervenire per trattarli ed evitare complicazioni. Tra queste ci sono la polmonite e la bronchiolite, di cui il virus respiratorio sinciziale (VRS) rappresenta la principale causa nei bambini di età inferiore ai 2 anni. Scopri di più su “Virus respiratorio sinciziale: i sintomi da riconoscere nei bambini e negli adulti“.

Pertosse

Nota anche come tosse canina e tosse convulsa, la pertosse è una malattia infettiva molto contagiosa causata dal batterio Bordetella pertussis. È inclusa tra le malattie esantematiche, come la rosolia, il morbillo, la varicella e la parotite, e colpisce prevalentemente i bambini al di sotto dei 5 anni. Grazie al vaccino esavalente DTPa (uno dei vaccini obbligatori in Italia per bambini e ragazzi da 0 a 16 anni), che protegge anche da altre malattie infettive come difterite, tetano, poliomielite, epatite B e Haemophilus influenzae di tipo B (Hib), la pertosse è diventata molto rara e, nel 90% dei casi, si registra nelle popolazioni in cui non viene effettuata la vaccinazione.

Allergia

Anche l’allergia è uno tra i più comuni disturbi respiratori. Si tratta di una reazione del sistema immunitario a sostanze esterne che considera dannose, dette allergeni. Tra queste ci sono i pollini, il pelo di alcuni animali, determinati alimenti, la polvere, i farmaci, persino l’acqua o il sole. I sintomi di una reazione allergica si manifestano a livello delle vie respiratorie, ma non solo: possono interessare anche la pelle, gli occhi e l’apparato gastrointestinale. I disturbi respiratori includono rinite (prurito, naso chiuso o che cola, starnuti), difficoltà respiratorie, tosse allergica, comparsa o peggioramento dell’asma.

In alcuni casi, l’allergia può causare anche perdita di sangue dal naso, o epistassi. Questo disturbo può essere legato al fatto che l’allergia porta a soffiarsi spesso il naso, ma anche essere la conseguenza dell’utilizzo di decongestionanti nasali che, pur donando sollievo, possono seccare le secrezioni nasali e danneggiare i piccoli vasi sanguigni del naso. L’allergia si cura con antistaminici, broncodilatatori e corticosteroidi utilizzati sotto forma di compresse o spray nasali, ma anche alcuni rimedi naturali, come il ribes nero, possono essere utili.

Come abbiamo visto, l’apparato respiratorio riveste un’importanza cruciale perché rende possibile la respirazione, che ci rifornisce di ossigeno e ci permette di espellere anidride carbonica. È un sistema complesso ma anche molto delicato, soggetto a moltissime patologie che è importante conoscere, prevenire e trattare nel modo più opportuno. In questo modo, potremo proteggere la funzionalità di questa macchina così cruciale per la nostra esistenza.

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