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Rinoplastica: a cosa serve e quando si fa

La rinoplastica è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti sia dalle donne che dagli uomini. Il costo di questo intervento supera solitamente i 5000 euro, ma la cifra può variare molto in base alla complessità dell’operazione e alle esigenze del paziente. Ma quali sono i reali rischi di un intervento al naso? E quali sono i tempi di guarigione? Rispondere a queste domande è molto importante, perché ci permette di compiere delle scelte consapevoli.

Rinoplastica: a cosa serve e quando si fa

Fonte immagine: Pixabay

La rinoplastica è un intervento chirurgico molto richiesto sia dalle donne che dagli uomini. Si tratta di un’operazione volta a migliorare l’aspetto del naso, rendendolo più proporzionato, dritto e simmetrico. In poche parole, l’intervento di rinoplastica permette di rendere più armonioso il naso in relazione alle altre caratteristiche facciali.

Il naso si trova proprio al centro della faccia, ed è uno degli elementi più evidenti. In alcuni casi, questo importante “protagonista” del volto può apparire sproporzionato, storto, può presentare un’antiestetica gobba o narici troppo larghe o troppo piccole. Simili imperfezioni possono essere del tutto accettabili o anche gradevoli per alcune persone, mentre per altre potrebbero essere fonte di disagio e persino di insoddisfazione dal punto di vista esteriore.

È qui che entrano in giorno i trattamenti estetici, che possono essere più o meno invasivi.

Rinoplastica non chirurgica

Negli ultimi anni, ad esempio, si è tanto parlato della cosiddetta rinoplastica non chirurgica, un trattamento anche noto con il nome di  “rinofiller”, che permette di migliorare temporaneamente l’aspetto del naso, mediante l’utilizzo di appositi filler dermici. Questo trattamento dona effetti ben visibili per un periodo che può andare da 8 mesi a un anno.

Quando non è possibile migliorare la forma del naso tramite interventi soft, si può prendere in considerazione un vero e proprio intervento estetico, la cosiddetta rinoplastica, che ha lo scopo di rimodellare il naso agendo sullo scheletro cartilagineo e osseo.

Ma a conti fatti, quanto è pericolosa la rinoplastica? E quanto costa? In questo articolo esploreremo tutto quello che c’è da sapere in merito a questo intervento, capiremo cos’è la rinoplastica e in cosa consiste, e vedremo quali sono le spese che dovrebbe affrontare chi intende concedersi un ritocco al naso.

Rinoplastica: quando farla?

Quando è consigliato un intervento di chirurgia al naso? I casi in cui è possibile optare per una rinoplastica estetica sono diversi. Solitamente, coloro che si rivolgono al chirurgo plastico sono persone che faticano ad accettare la forma o l’estetica del proprio naso, ma non solo.

La rinoplastica, infatti, può assumere anche una valenza funzionale, come nel caso delle persone con un setto nasale deviato. In tal caso, si procederà con un intervento di rino-settoplastica.

La chirurgia può risultare utile anche per migliorare alcuni difetti congeniti che possono causare disturbi e sintomi respiratori.

Ma tornando all’intervento per fini puramente estetici, di solito opta per la rinoplastica chi ha una punta del naso grossa, chi ha il classico “naso a patata” o, in generale, chi ha un naso sproporzionato rispetto al resto del viso. Si rivolgono al chirurgo plastico anche coloro che hanno un naso troppo grosso o largo, chi presenta una deformità dovuta a un trauma o a un infortunio, e chi ha un naso storto o cadente.

Solitamente, l’intervento di rinoplastica viene eseguito una volta concluso lo sviluppo delle strutture ossee e cartilaginee (la parte superiore del naso ha una struttura ossea, mentre quella inferiore è cartilaginea), per cui si consiglia di attendere, idealmente, il compimento dei 18 anni di età per entrambi i sessi.

Rinoplastica primaria o secondaria

L’intervento di chirurgia estetica al naso può essere di diversi tipi, ovvero primario e secondario. Nel primo caso, ci si riferisce a un intervento eseguito per la prima volta, per migliorare l’aspetto del naso e correggere eventuali inestetismi. La rinoplastica secondaria, invece, è un intervento volto a rimuovere i difetti che non sono stati eliminati durante la prima operazione, o che sono stati provocati da una rinoplastica “andata male”.

Dolore, anestesia e rischi della rinoplastica

Rinoplastica
Fonte: Pixabay

Quali sono i rischi più gravi di una rinoplastica? E quale tipo di anestesia verrà impiegata durante l’operazione? Generalmente, la rinoplastica viene eseguita con un intervento ambulatoriale e in anestesia generale.

A seconda della complessità dell’intervento, nei casi più “semplici” sarà possibile ricorrere a un’anestesia locale con sedazione. Il paziente sarà sveglio, o leggermente intontito, durante tutto l’intervento, ma non avvertirà alcun tipo di dolore.

La durata dell’intervento è di circa un’ora. Al termine della procedura, verranno applicate delle stecche protettive sul naso. Queste verranno rimosse durante la prima visita, prevista a distanza di una settimana dall’intervento.

Rischi e complicazioni

Poiché si tratta di un’operazione chirurgica in piena regola, la rinoplastica non è esente da possibili rischi e complicazioni. In effetti, questo tipo di intervento è considerato uno dei più impegnativi nel campo della chirurgia estetica. Sebbene siano rare, le complicanze che possono insorgere durante e dopo l’intervento non dovrebbero essere sottovalutate. Fra queste rientrano soprattutto:

  • Sanguinamenti
  • Infezioni
  • Reazione avversa all’anestesia
  • Presenza di cicatrici: si tratta di un’eventualità molto remota. L’intervento non lascia generalmente alcun tipo di cicatrice visibile.

Tra le complicazioni e gli effetti indesiderati successivi all’intervento rientrano anche la perforazione del setto nasale, schiarimento della pelle, alterazione dell’olfatto, dolore.

Nei giorni successivi all’intervento, potrebbe verificarsi inoltre un evidente gonfiore sulla parte interessata.

Per ridurre al minimo i rischi post operatori, la procedura dovrebbe essere eseguita solo da chirurghi esperti e in strutture certificate e autorizzate.

Rinoplastica: pre e post operatorio

Prima di sottoporti alla procedura, il medico chirurgo ti fornirà una lista di regole da seguire prima e dopo l’intervento. Nelle due settimane che precedono l’operazione, bisognerà evitare l’assunzione di farmaci antinfiammatori o aspirina, in quanto potrebbero aumentare il sanguinamento.

Informa in medico in merito a qualsiasi tipo di farmaco o rimedio erboristico tu abbia assunto di recente. Sarà inoltre importante evitare di fumare e di consumare bevande alcoliche.

Cosa fare e cosa non fare dopo l’operazione al naso?

In seguito all’intervento, invece, bisognerà:

  • Riposare a letto per almeno 2 giorni, mantenendo la testa ben sollevata per prevenire e attenuare il gonfiore
  • Dal terzo giorno in poi, potrai tornare a svolgere le tue normali attività quotidiane, evitando però quelle più faticose. In questa fase, bisognerà evitare di fare la sauna
  • Riduci al minimo l’esposizione al sole nei primi giorno dopo l’operazione
  • Evita di assumere cibi o bevande troppo calde
  • Non soffiare il naso
  • Non sollevare oggetti pesanti
  • Non fumare: il fumo di sigaretta, infatti, può rallentare il processo di guarigione
  • Nel limite del possibile, per almeno 4 settimane evita di indossare gli occhiali, anche quelli da vista, ed opta per delle lenti a contatto
  • Per tutto il mese successivo all’operazione, sarà importante proteggere il naso da eventuali traumi o urti.

Quanti giorni di convalescenza dopo rinoplastica?

Il periodo di convalescenza dopo una rinoplastica è di circa una settimana. In questa fase, dovresti rimanere a riposo il più possibile. Solitamente, i pazienti riportano una sensazione di dolore da lieve a moderata. Di giorno in giorno, il fastidio post intervento si ridurrà progressivamente, e potrai tornare a svolgere le tue attività quotidiane, rispettando sempre le indicazioni fornite dal medico.

In linea di massima, dovresti poter tornare a lavoro entro una o al massimo due settimane. I tempi di recupero, naturalmente, possono variare molto da persona a persona.

Quanto tempo ci vuole per sgonfiare il naso dopo la rinoplastica?

Il gonfiore al naso dovrebbe sparire completamente nell’arco di un anno. I risultati veri e propri della procedura saranno visibili solo dopo che ogni minimo gonfiore sarà sparito del tutto.

Quanto costa un intervento di rinoplastica?

rinoplastica
Fonte: Pixabay

I prezzi della rinoplastica dipendono molto dal tipo di lavoro da eseguire. Il costo medio per una rinoplastica primaria va da 4.000 € a 6.000 €. Se all’intervento per fini estetici si abbina quello funzionale (rinosettoplastica), il costo si aggira intorno agli 8.000 €.

Sale, invece, il costo della rinoplastica secondaria, che può partire dagli 8.000 € in su.

I prezzi riportati potrebbero variare molto in base al centro scelto, alla complessità dell’operazione e in base al luogo geografico.

Si può fare la rinoplastica gratis in ospedale?

Molte persone si domandano come si fa a rifarsi il naso gratis attraverso il Sistema Sanitario Nazionale. Per poter rispondere a questa domanda, bisogna prima fare un doveroso distinguo: la rinoplastica estetica è un intervento che ha il solo scopo di rimodellare il naso per soli scopi estetici.

Un altro intervento al naso, la settoplastica, ha invece lo scopo di correggere un’eventuale deviazione o anomalie congenite che possono causare disturbi nella respirazione. Si tratta, quindi, di un intervento “funzionale”, che non va ad alterare la fisionomia del naso, ma ne corregge eventuali problematiche di natura medica.

Nel primo caso, quindi, il costo dell’intervento sarà completamente a carico del paziente. Diverso è il discorso per quanto riguarda la settoplastica, il cui costo, se eseguita da privato, può aggirarsi intorno ai 2000 euro, con le dovute differenze da uno studio medico all’altro.

I pazienti che ne hanno diritto, tuttavia, possono sottoporsi a un intervento di settoplastica, o rinoplastica funzionale, gratis, o perlomeno pagando solamente il ticket, grazie alla copertura del SSN.

Fonti

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