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Mastocitosi cutanea, cosa non mangiare

Mastocitosi cutanea, cosa non mangiare per prevenire le reazioni anafilattiche provocare da questo tumore della pelle

Mastocitosi cutanea, cosa non mangiare

La mastocitosi cutanea è un tumore, per fortuna quasi sempre benigno, caratterizzato dalla crescita anomala di un particolare tipo di cellula prodotta dal sistema emopoietico. Il rilascio di particolari sostanze chimiche prodotte dai mastociti prova prurito, che è il primo sintomo e il più persistente, ma anche ponfi, vesciche, bolle o noduli.

Cos’è la mastocitosi

La malattia può presentarsi con diverse sintomatologie, più o meno severe, che non è neanche semplicissimo diagnosticare. Di solito si arriva a una diagnosi tramite un’attenta analisi delle lesioni cutanee, se però queste non sono presenti diventa ancora più difficile.

La mastocitosi cutanea rappresenta circa l’80% dei casi e interessa per lo più i bambini. Non esiste una cura specifica ma c’è di buono che tende a regredire con il passare del tempo. La mastocitosi cutanea viene classificata in: mastocitosi cutanea maculo-papulare (orticaria pigmentosa); mastocitosi cutanea diffusa e mastocitoma cutaneo.

Questa malattia non ha ancora una cura, i medici cercano di tamponare gli effetti e bloccare l’azione delle sostanze chimiche prodotte dai mastociti. Le terapie vengono stabilite, caso per caso, in base ai disturbi del paziente. Si curano ad esempio i dolori ossei causati dall’alterato metabolismo del calcio e, al contempo, si fanno delle terapie per prevenire l’osteoporosi.

Le lesioni cutanee si trattano invece con la fototerapia, associata a farmaci psoraleni, per migliorarne l’efficacia.

Mastocitosi cutanea, cosa non mangiare

Mastocitosi cutanea

I pazienti affetti da mastocitosi cutanea sono a rischio di reazioni anafilattiche che possono essere scatenate da alcuni cibi, dall’alcool e anche da insetti. Ma anche da contatti molto intensi, dallo stress e altri fattori. Per questo motivo tutti i pazienti devono sempre avere con sé una dose di adrenalina auto iniettabile che, nella maggior parte dei casi, può salvare la vita.

Gli alimenti da evitare o a cui fare attenzione sono: gli alcolici (vino, birra), cioccolato, crauti, crostacei, fegato di maiale, formaggi fermentati, pepe, peperoncino, salsicce secche, pesce conservato (acciughe, sgombro, tonno, uova di pesce affumicate), alcune specie di pesce fresco (acciughe, salmone, sardine, tonno), alcuni tipi di frutta (arachidi, arance, banane, fragole, nocciole, noci, pesche), cibi speziati ed alcuni additivi e conservanti alimentari.

L’alimentazione va concordata con il medico che può aiutare i pazienti a includere o escludere alimenti in base alla propria storia clinica e ai rischi.

Foto | Pixabay
Via | ematologia-pavia

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