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Vitamina D, attenzione alle carenze: danneggiano il cervello

In mancanza di livelli adeguati di questo nutriente aumenta il danno ossidativo cerebrale. A rischio la terza età

Vitamina D, attenzione alle carenze: danneggiano il cervello

La vitamina D non è importante solo per la salute delle ossa: secondo uno studio pubblicato dai ricercatori dell’Università del Kentucky sulla rivista Free Radical Biology and Medicine questo prezioso nutriente è fondamentale anche per il benessere del cervello.

Dato che la carenza di vitamina D https://www.benessereblog.it/post/70635/carenze-di-vitamina-d-un-aiuto-arriva-anche-dai-probiotici è particolarmente diffusa negli anziani, abbiamo analizzato in che modo invecchiare dalla mezza età alla terza età e bassi livelli di vitamina D influenzassero lo stato ossidativo del cervello

spiega Allan Butterfield, responsabile dello studio.

Per farlo Butterfield e colleghi hanno condotto i loro studi su ratti di mezza età, alimentandoli per diversi mesi con una dieta a basso o ad alto contenuto di vitamina D e analizzando i danni da radicali liberi rilevabili nel cervello. E’ stato così scoperto che carenze di questo nutriente sono associate al danneggiamento di diverse proteine cerebrali. Per di più gli animali che hanno ricevuto poca vitamina D hanno mostrato una riduzione delle capacità cognitive, sia in termini di apprendimento che in termini di memoria.

Secondo Butterfield questi risultati dimostrano che un livello adeguato di vitamina D nel sangue è necessario per prevenire i danni al cervello causati dai radicali liberi e le loro conseguenze deleterie.

In passato le carenze di vitamina D sono state associate all’Alzheimer, ad alcuni tipi di cancro e alle malattie cardiovascolari. Dato che anche nei paesi sviluppati capita spesso che i livelli di vitamina D siano insufficienti, soprattutto nella popolazione anziana, Butterfield ritiene che sia importante sottoporsi a controlli per valutarne le concentrazioni. Ma cosa fare se risultassero bassi? La soluzione è nascosta in un’alimentazione ricca di questa vitamina e in un’adeguata esposizione al sole di almeno 10-15 minuti al giorno. In caso di necessità anche gli integratori potrebbero essere d’aiuto. Attenzione, però, ai rischi dell’autoprescrizione: in alcuni casi la loro assunzione si è rivelata inutile e prima di assumere qualsiasi supplemento è bene chiedere consiglio al proprio medico.

Via | Science Daily
Foto | da Flickr di Life Mental Health

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