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Non credere di avere libertà di scelta rende la mente meno libera

Uno studio pubblicato da poco sullo Psychological Science, e condotto da un team di ricercatori tra i quali spicca l’italiano Davide Rigoni, ha appena scoperto questo: una persona cui viene detto che non ha liberta’ di scelta, subisce un calo dell’attivita’ cerebrale nella zona che corrisponde alle azioni volontarie. Questo porta ad un rallentamento nella […]

Non credere di avere libertà di scelta rende la mente meno libera

Uno studio pubblicato da poco sullo Psychological Science, e condotto da un team di ricercatori tra i quali spicca l’italiano Davide Rigoni, ha appena scoperto questo: una persona cui viene detto che non ha liberta’ di scelta, subisce un calo dell’attivita’ cerebrale nella zona che corrisponde alle azioni volontarie. Questo porta ad un rallentamento nella capacita’ di reazione, come se la mente si fosse rassegnata all’idea di non poter agire liberamente.

Rigoni ci tiene a sottolineare che i risultati di questa ricerca sono molto importanti, perche’ dimostrano che le nostre convinzioni possono modificare le dinamiche cerebrali relative ad attivita’ basilari. Durante l’esperimento infatti, ad un gruppo di persone e’ stato letto un passaggio del libro The Astonishing Hypothesis: The Scientific Search for the Soul di Francis Crick (che non menzionava la liberta’ di scelta), mentre ad un secondo gruppo e’ stato letto un paragrafo che la descriveva come illusoria.

A tutti i partecipanti e’ stato poi chiesto di andare davanti ad un monitor e di premere il tasto del mouse alla comparsa di un cursore sullo schermo. Il gruppo che aveva ascoltato il brano dove il libero arbitrio veniva definito come impraticabile, ha reagito con molta meno prontezza. La perdita di fiducia verso la liberta’ di scelta ha creato un ritardo tra scelta consapevole e reazione, evidenziando l’impatto che le parole possono avere sulle dinamiche della mente umana.

Via | Wired Science

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