Benessereblog Salute Malattie Coronavirus, il vaccino di Irbm di Pomezia e dell’Università di Oxford pronto per Natale?

Coronavirus, il vaccino di Irbm di Pomezia e dell’Università di Oxford pronto per Natale?

Potrebbe essere già pronto per Natale il vaccino contro il Coronavirus realizzato dall'Irbm di Pomezia e l'Università di Oxford.

Coronavirus, il vaccino di Irbm di Pomezia e dell’Università di Oxford pronto per Natale?

Le prime dosi del vaccino contro il coronavirus Sars-CoV-2, sviluppato dall’azienda Irbm di Pomezia, insieme all’Università di Oxford e prodotto da AstraZeneca, potrebbero arrivare in Italia per Natale, come sottolineato da Piero Di Lorenzo, presidenze del gruppo calabrese. Se no ci saranno problemi, si potrebbe arrivare ad avere nel nostro paese almeno 3 milioni di dosi prima della fine del 2020.

Incrociando le dita da qui a un mese circa la sperimentazione di fase 3 sarà finita. E a quel punto si tratterà dei tempi dell’agenzia regolatoria. Tempi che saranno compressi al massimo. Parliamo di settimane, contro i 6 mesi-1 anno in media necessari per arrivare all’approvazione di un farmaco.

Il presidente sottolinea che, grazie alla rolling review, la revisione continua iniziata il primo ottobre all’Ema, l’Agenzia Europea del farmaco, si potrerbbe arrivare all’approvazione più veloce a differenza dell’iter classico che di solito si segue.

Siamo in cauta e fiduciosa attesa. Giustamente e meritevolmente l’Ema, per tagliare i tempi della burocrazia, ha detto: dateci tutti i dati man mano che sono disponibili, così da guadagnare tempo. Con il fatto che le agenzie regolatorie ora vengono informate continuamente di ogni progresso della sperimentazione, nel caso specifico penso che potranno esprimere un giudizio entro qualche settimana.

I test sul vaccino erano stati sospesi per una reazione avversa riscontrata in un volontario. Ma in seguito la sperimentazione è continuata secondo il piano, senza alcun altro intoppo. Per questo la scadenza di fine anno, secondo il presidente dell’azienda di Pomezia, è ragionevolmente credibile. Atutalmente nel centro di ricerca si stanno portando avanti i test di validazione delle produzioni fatti all’estero e in particolare al momento l’attività è in corso per quelle fatte in Inghilterra.

Foto Pixabay

Via | Adnkronos

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