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Psicologia: meglio non lavorare che farlo in un cattivo ambiente lavorativo

Di questi tempi trovare lavoro è come fare un terno al lotto. E’ per questo che alla prima opportunità che si presenta non ce la lasciamo sfuggire anche perchè le bollette da pagare incalzano. Ma buttarsi a capofitto nel nuovo impiego potrebbe causare un altro genere di problemi: un recente studio pubblicato sulla rivista Occupational […]

Psicologia: meglio non lavorare che farlo in un cattivo ambiente lavorativo

Di questi tempi trovare lavoro è come fare un terno al lotto. E’ per questo che alla prima opportunità che si presenta non ce la lasciamo sfuggire anche perchè le bollette da pagare incalzano.

Ma buttarsi a capofitto nel nuovo impiego potrebbe causare un altro genere di problemi: un recente studio pubblicato sulla rivista Occupational and Environmental Medicine sottolinea che alcuni impieghi sono così demoralizzanti che fanno peggio per la salute mentale rispetto a quando non si lavora affatto.

“Secondo la ricerca, l’ambiente di lavoro tende ad avere un maggiore impatto dello lavoro stesso sulla salute psicologica”, afferma Butterworth autore principale dello studio e ricercatore senior presso l’Australian National University, a Canberra.

Foto | Flickr
Via | Cnn

Nell’ambito della ricerca i disoccupati che hanno trovato occupazione in un buon ambiente lavorativo sono migliorati dal punto di vista del benessere psicologico. Al contrario, i neoassunti che si sentivano sopraffatti, insicuri, sottopagati, hanno avuto un forte calo a livello psicologico con un aumento dei sintomi di depressione e ansia. I soggetti che non avevano ancora trovato lavoro si sentivano meglio.

Ma non si diceva che le occupazioni, qualunque esse siano, danno comunque dei benefici alle persone a livello psicologico, al contrario di chi invece è ancora disoccupato? Evidentemente non è così. Forse è meglio evitare posti pericolosi a livello fisico dove si può essere esposti a sostanze tossiche, ma anche luoghi negativi a livello psicosociale dove anche il responsabile che stressa i dipendenti ha la sua parte di colpa.

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