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Inquinamento e aterosclerosi coronarica: esiste un legame

Un nuovo studio rivela che esiste un legame fra inquinamento e malattie cardiovascolari in Cina.

Inquinamento e aterosclerosi coronarica: esiste un legame

Un nuovo studio condotto dai membri dell’Università di Buffalo e pubblicato sulla rivista JAMA Network Open rivela qual è l’effetto dell’inquinamento atmosferico sul rischio di malattie cardiovascolari. I ricercatori hanno scoperto che l’esposizione a lungo termine al particolato e al biossido di azoto, e la vicinanza al traffico delle macchine, erano associate a un maggiore accumulo di calcio nell’arteria coronarica o all’accumulo di placca nelle pareti dell’arteria.

Lo studio è stato condotto su un campione di 8.867 adulti cinesi dai 25 ai 92 anni, e si è concentrato sui livelli di biossido di azoto e PM2,5, o particolato fine.

Gli autori hanno constatato che il rischio di un più alto livello di calcio nell’arteria coronarica è aumentato del 24,5% ogni 20 microgrammi per metro cubo di biossido di azoto in più nell’aria. Dal momento che il 40% di tutti i decessi è attribuibile a malattie cardiovascolari, il potenziale contributo degli inquinanti atmosferici sul rischio di sviluppare tali malattie è davvero molto alto in Cina.

Migliorare la qualità dell’aria secondo gli standard nazionali cinesi (35 e 40 microgrammi per metro cubo d’aria per PM2.5 e biossido di azoto, rispettivamente) potrebbe dunque aiutare le persone a vivere più a lungo e meglio? In realtà gli esperti spiegano che l’effetto dell’esposizione al biossido di azoto sull’accumulo di calcio nell’arteria coronarica è persistito anche quando i ricercatori hanno limitato la loro analisi a concentrazioni inferiori a 40 microgrammi per metro cubo di aria.

Ciò suggerisce che potrebbe essere necessario rivalutare l’attuale standard di inquinamento atmosferico.

via | Eurekalert
Foto da Pixabay

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