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Diritto alla salute nella Costituzione Italiana

Cosa dice la Costituzione Italiana in merito al Diritto alla salute?

Diritto alla salute nella Costituzione Italiana

Vi siete mai chiesti cosa dice la Costituzione Italiana in merito al Diritto alla Salute? A dire il vero ci sono diversi articoli che parlano in maniera più o meno esplicita del diritto alla salute. A partire dall’articolo 32, quello principale e che così recita:

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”

Ma non solo. Anche l’articolo 2 parla del Diritto alla Salute, anche se lo fa dal punto di vista del diritto sociale fondamentale:

“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”

La questione è di competenza anche dell’articolo 3 della Costituzione, dove si parla del valore della dignità umana:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”

Cosa vuol dire? Che lo Stato deve fare in modo che si possano applicare tutte le condizioni affinché venga tutelato il diritto alla salute, con accesso all’assistenza sanitaria generale e specialistica. Inoltre lo Stato garantisce che il servizio sanitario sia gratuito solo per gli indigenti, mentre tutti gli altri dovranno partecipare alle spese insieme allo Stato stesso, tramite un ticket sanitario che contribuisce a coprire le spese relative alle prestazioni sanitarie effettuate dal Sistema Sanitario Nazionale. Il tutto, però, deve essere fatto tenendo anche conto del bilancio dei conti pubblici, altro elemento previsto dalla Costituzione all’articolo 81 e anche nel 97. Il che non è certo semplice visto che ciclicamente viene tagliato il Fondo Sanitario Nazionale. Se lo Stato toglie soldi al FSN per utilizzarli da un’altra parte, chi ne faranno le spese saranno i cittadini.

Foto | iStock

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