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Sclerosi multipla: sintomi e cure della malattia

Quali sono i principali sintomi della sclerosi multipla? Ecco tutti i segni clinici della malattia da non sottovalutare.

Sclerosi multipla: sintomi e cure della malattia

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La sclerosi multipla (SM) è una malattia che suscita molta paura, una malattia complessa che colpisce il sistema nervoso centrale e che può comportare numerose sfide per coloro che ne soffrono. Questa malattia neurodegenerativa non è contagiosa e non è considerata mortale. Ciononostante, i suoi sintomi possono senz’altro influire significativamente sulla qualità della vita dei pazienti.

Il nome “sclerosi multipla” deriva dalla capacità della malattia di provocare numerose zone di cicatrizzazione (sclerosi) causate dalla distruzione dei tessuti (mielina) che avvolgono i nervi nel cervello e nel midollo spinale, un processo noto con il nome di demielinizzazione, che comporta dei problemi di comunicazione fra il cervello e il resto del corpo.

Ma come accorgersi che si ha la sclerosi multipla? E chi corre maggiori rischi di sviluppare questa patologia? Vediamo cosa bisogna sapere in merito a questa malattia.

Chi corre più rischi?

La SM si manifesta più frequentemente nelle persone di età compresa fra i 20 e i 40 anni, ma può esordire anche fra i 15 e i 60 anni di età.

La malattia colpisce più frequentemente le donne rispetto agli uomini, mentre si presenta molto più raramente nei bambini.

Possibili cause

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Alla base della SM vi è una reazione autoimmune, vale a dire un attacco da parte del sistema immunitario nei confronti dei tessuti del proprio corpo. Le vere e proprie cause della sclerosi multipla non sono ancora conosciute, tuttavia medici ed esperti hanno potuto individuare alcuni fattori di rischio che potrebbero favorire lo sviluppo della malattia.

Si ritiene, ad esempio, che essere esposti a determinati virus (come herpes virus o retrovirus) durante i primi anni di vita, possa aumentare il rischio di sviluppare la malattia. Fra le possibili cause si segnalano anche quelle genetiche. Sembra infatti che avere un parente stretto affetto dalla malattia possa aumentare il rischio di ammalarsi.

Anche i livelli di vitamina D sembrano essere in qualche modo connessi allo sviluppo della sclerosi multipla. Nello specifico, è stato osservato che le persone che crescono in aree in cui si registrano minori livelli di questa preziosa vitamina potrebbero correre maggiori rischi di sviluppare la malattia. Il meccanismo di azione della vitamina D nei confronti della SM non è stato ancora del tutto chiarito.

Importante fattore di rischio è considerato anche il fumo di sigaretta, sebbene non sia ancora noto il motivo di un simile collegamento.

Sclerosi multipla: sintomi iniziali

Una palpebra che trema insistentemente, un formicolio al piede, la vista offuscata: quando ci troviamo a fare i conti con simili disturbi, spesso finiamo per chiederci se non possano rappresentare il campanello d’allarme per una malattia grave, come la Sclerosi Multipla ad esempio.

Ma quando ti accorgi di avere la sclerosi multipla? I primi sintomi della malattia sono molteplici e spesso molto diversi gli uni dagli altri. Tali differenze dipendono essenzialmente dalle caratteristiche (gravità e localizzazione) della lesione che ha colpito i nervi.

Vediamo quali sono, dunque, i primi sintomi della sclerosi multipla.

Disturbi alla vista

Un abbassamento della vista repentino e significativo, problemi come vista sdoppiata o annebbiata, palpebra che trema e movimenti oculari che non riesci a controllare, dolore all’occhio: questi sono alcuni dei sintomi oculari della sclerosi multipla.

Generalmente i pazienti notano un’incapacità di vedere ciò che hanno di fronte, mentre la visione periferica risulta essere meno colpita.

Alterazioni della sensibilità

Formicolio ai piedi e sclerosi multipla sono collegati? Possiamo affermare che la sensazione di intorpidimento o di formicolio, unita a una perdita della sensibilità e ad alterazioni della capacità di percepire i cambiamenti di temperatura, rappresentano dei sintomi della malattia.

Fra questi rientrano anche una sensazione di bruciore e prurito alle braccia e alle gambe. Detto ciò, in presenza di tali disturbi non bisogna saltare alle conclusioni senza prima averne parlato con il medico. Sintomi del genere sono infatti riconducibili a diverse condizioni, molte delle quali non hanno nulla a che vedere con le malattie neurodegenerative.

Fatica e debolezza

Un generale senso di affaticamento e la mancanza di energie potrebbero rappresentare un altro campanello d’allarme. In presenza della malattia, la sensazione di fatica e stanchezza non passa neanche con il risposo, ed è accompagnata da una sensazione di irrigidimento e da una riduzione della forza.

Scossa elettrica e sclerosi multipla

Uno dei sintomi della malattia consiste nella sensazione di ricevere una scossa elettrica alla schiena, alle gambe o al collo. Tale sintomo si manifesta quando ad essere colpita è la parte posteriore del midollo spinale (segno di Lhermitte) e si verifica quando il paziente piega il collo in avanti.

I sintomi che abbiamo osservato possono manifestarsi insieme o uno per uno, tuttavia in presenza di una sintomatologia di questo tipo non bisogna dare per scontata la presenza della malattia. Le cause potrebbero essere ben più innocue e sarà il medico a guidare il paziente nel percorso diagnostico.

Sclerosi multipla sintomi iniziali: a che età si manifestano?

Come abbiamo accennato, la malattia può manifestarsi entro un ampio range di età (dai 20 ai 40 anni), ma i primi sintomi si presentano in genere intorno ai 20-30 anni di età.

Sclerosi multipla: sintomi successivi

Sclerosi multipla
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Oltre ai sintomi iniziali che abbiamo esaminato, la malattia comporta l’insorgenza successiva di disturbi con i quali è spesso complesso riuscire a convivere.

Fra i sintomi successivi della sclerosi multipla vi sono:

  • Difficoltà nel movimento: i movimenti diventano “a scatti”, e in alcuni casi può insorgere una paralisi parziale o totale
  • Crampi dolorosi causati dalla tendenza dei muscoli a contrarsi spontaneamente
  • Difficoltà nella deambulazione causata dalla forte debolezza muscolare: in alcuni casi i pazienti devono fare ricorso a una sedia a rotelle per gli spostamenti
  • Osteoporosi
  • Difficoltà nel linguaggio: l’eloquio diventa più lento e confuso
  • Sbalzi di umore: la malattia comporta una difficoltà nel riuscire a moderare le reazioni emotive. Ciò può portare il paziente a soffrire di depressione. Si evidenzia anche la tendenza a dimenticare fatti o cose.
  • Difficoltà nel controllare le funzioni corporee (minzione e defecazione).
  • Demenza: si tratta di una condizione che si sviluppa di rado e in età più avanzata nei pazienti con SM.

Nella maggior parte dei casi, i pazienti con sclerosi multipla alternano periodi di benessere fisico e psicologico a periodi in cui i sintomi si aggravano (rispettivamente si parla di remissione e di riacutizzazione o recidiva). Quando si verificano, le recidive possono essere più o meno gravi. Nonostante ciò, la sclerosi multipla è una malattia che tende a peggiorare con il passare del tempo.

Diagnosi

Di fronte ai sintomi elencati, il paziente dovrebbe rivolgersi al più presto al proprio medico, il quale potrebbe indirizzare presto uno specialista. Per diagnosticare la sclerosi multipla sono necessari numerosi esami e test specifici. Il neurologo esaminerà l’anamnesi, ossia la storia clinica del paziente, e consiglierà un esame neurologico per valutare le capacità di movimento, le capacità visive (esame del fondo oculare), di linguaggio e di coordinazione del paziente.

Rientrano fra gli esami diagnostici anche la risonanza magnetica, esami del sangue e del liquido cerebrospinale, che consentiranno di escludere la presenza di altre malattie.

In alcuni casi la SM viene individuata ancor prima che si manifestino i sintomi, durante l’esecuzione di una risonanza magnetica per immagini (RMI) prescritta per altri motivi medici.

Sclerosi multipla: cure

Sebbene attualmente non esistano delle cure definitive contro la sclerosi multipla, sono disponibili diverse terapie in grado di attenuare i sintomi della malattia e di aiutare il paziente a mantenere la migliore qualità della vita possibile e rallentare il decorso della patologia.

La ricerca sta facendo inoltre importanti progressi nello studio dello sviluppo della sclerosi multipla, della prevenzione e del trattamento della malattia.

Corticosteroidi

Per la gestione della sclerosi multipla, i pazienti possono fare ricorso a farmaci corticosteroidi (come cortisone e prednisone, idrocortisone e metilprednisolone), che impediscono al sistema immunitario di attaccare la guaina mielinica e che aiutano a prevenire e a trattare eventuali ricadute o recidive.

Farmaci per alleviare i sintomi della sclerosi multipla

Fra i trattamenti farmacologici rientrano anche quelli volti ad alleviare gli specifici sintomi della patologia (che si annovera tra le malattie autoimmuni), come gli spasmi muscolari, i problemi nella deambulazione, il dolore (causato da mal di schiena, cefalea e altri disturbi), i tremori, il senso di fatica e le difficoltà nel controllare la minzione.

Fisioterapia

Per tenere a bada i sintomi che interessano la capacità di movimento, può essere utile seguire un percorso fisioterapico, in modo da migliorare le capacità di equilibrio e non compromettere la capacità di muoversi e camminare autonomamente.

La plasmaferesi (un processo di separazione del plasma dal sangue) e il trapianto di cellule staminali sono indicati nel trattamento dei casi più gravi di sclerosi multipla.

Aspettativa e qualità della vita

Come abbiamo premesso, la sclerosi multipla non è una malattia mortale, tuttavia i sintomi possono progredire rapidamente, compromettendo la qualità della vita di chi ne soffre in modo molto significativo.

I periodi di remissione possono essere anche molto lunghi e durare per diversi anni, tuttavia in molti casi questa condizione può portare a un certo grado di disabilità. Nonostante ciò, in gran parte dei casi l’aspettativa di vita non risulta compromessa per coloro che hanno ricevuto una diagnosi di SM.

Dieta per la sclerosi multipla

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Sappiamo bene che alimentazione e salute sono strettamente collegate l’una con l’altra. Spesso chi soffre di sclerosi multipla si imbatte in diete che promettono di guarire la malattia o quantomeno di rallentarne la progressione. Purtroppo al momento non esiste, in realtà, un alimento o un rimedio naturale in grado di annientare la malattia.

È tuttavia vero che una dieta sana, a basso contenuto di grassi e con un elevato apporto di fibre, può aiutare a tenerne a bada i sintomi.

Acqua

Sappiamo che le bevande che contengono caffeina o alcol possono acuire i disturbi provocati dalla malattia, come quelli urinari, per cui sarà meglio evitarne l’assunzione. Al contempo, sarà fondamentale bere almeno 2 litri di acqua al giorno e assumere bevande non zuccherate, per mantenere il corpo idratato.

Frutta e verdura

Per migliorare le funzioni intestinali è importante seguire una dieta ricca di fibre, prediligendo frutta e verdura di stagione, oltre a legumi e cereali integrali. In tal senso, una delle diete migliori non solo per chi soffre di questa malattia, ma per tutta la popolazione generale, è senz’altro la dieta mediterranea, che comprende alimenti genuini e benefici per la salute.

Cibi integrali

Sarà inoltre opportuno evitare i cibi troppo lavorati e scegliere invece quelli naturali, optando per cereali integrali al posto di quelli raffinati.

Vitamine e minerali

Oltre al già citato legame fra la SM e la vitamina D, gli esperti convengono nel considerare vitamine e minerali essenziali per il buon funzionamento dell’organismo. I pazienti affetti da questa malattia dovrebbero quindi seguire una dieta che assicuri un buon apporto di tali elementi, evitando al contempo di fare ricorso a integratori alimentari senza prima aver chiesto un parere allo specialista.

Seguire una dieta trovata sul web può causare degli squilibri importanti dal punto di vista nutrizionale, poiché si tratta di regimi alimentari non personalizzati. Per questa ragione, non bisogna affidarsi alle diete on line, ma consultare uno specialista che conosca la malattia e che possa indicare l’alimentazione più adatta.

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