Benessereblog Alimentazione Troppa diossina negli alimenti: i nuovi dati dell’Efsa

Troppa diossina negli alimenti: i nuovi dati dell’Efsa

Troppa diossina negli alimenti. L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha deciso di abbassare la dose settimanale tollerabile di diossine e di policlorobifenili (Pcb).

Troppa diossina negli alimenti: i nuovi dati dell’Efsa

Bisogna sempre fare attenzione alla dieta ma anche ai prodotti alimentari che si acquistano. A lanciare l’allarme è l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha deciso di abbassare la dose settimanale tollerabile di diossine e di policlorobifenili (Pcb). Si tratta di sostanze chimiche tossiche che si accumulano nella catena alimentare. Anche se dagli anni ’70 la loro presenza viene severamente monitorata, diossine e Pcb sono persistenti nell’ambiente. E quindi nei nostri cibi.

Con i nuovi limiti, i consumatori di tutte le fasce d’età, nei paesi europei, sforano la tolleranza massima indicata dall’Efsa. Il presidente Ron Hoogenboom ha commentato:

“Abbiamo riscontrato esposizioni medie ed elevate rispettivamente fino a 5 e 15 volte la nuova dose settimanale tollerabile in adolescenti, adulti e anziani. Questi dati sono un problema per la salute, ma potrebbero essere sovrastimati”.

La nuova assunzione settimanale tollerabile (Dst) per diossine e Pcb diossina-simili negli alimenti è di 2 picogrammi per chilogrammo di peso corporeo. Un picogrammo corrisponde a un trilionesimo di grammo.

“La nuova Dst è di sette volte inferiore alla precedente dose tollerabile Ue, stabilita nel 2001. “Motivi principali dell’abbassamento sono stati la disponibilità di nuovi dati epidemiologici e sperimentali da animali circa la tossicità di queste sostanze e la disponibilità di tecniche di modellazione più precise per prevederne i livelli di accumulo nell’organismo umano nel corso del tempo”.

Ha spiegato in un comunicato l’Agenzia. Ma quali sono i rischi? Per esempio una riduzione di fertilità, di qualità dello sperma, livelli più elevati di ormoni tireostimolanti nei neonati e difetti nello sviluppo dello smalto dentale.

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