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Come scegliere il medico di base

Quali sono i compiti del medico di base e che cosa bisogna tenere in considerazione per la scelta.

Come scegliere il medico di base

La scelta del medico di base non può essere casuale. È molto importante decidere a quale dottore affidare la propria salute partendo dalla conoscenza dei suoi compiti. Per affrontare questa importante scelta ci è venuto in aiuto Altroconsumo che ha evidenziato tutto ciò che è importante sapere su questa figura di riferimento.

Prima di tutto bisogna ricordarsi che sono dipendenti delle aziende sanitarie, ma prestano i loro servizi dietro uno specifico accordo, operando in ‘convenzione’ con il Servizio sanitario nazionale. Da zero a 14 anni il medico di base è il pediatra, poi si passa al medico di famiglia. I genitori possono decidere di trasferire il bambino al loro medico anche a partire dal sesto anno d’età.

Quali sono i compiti?

  • tutelare la salute dei propri pazienti mediante attività di diagnosi, terapia, riabilitazione, prevenzione a livello del singolo individuo e della sua famiglia, e di educazione sanitaria;
  • garantire livelli essenziali e uniformi di assistenza, soddisfacendo i bisogni sanitari dei pazienti sia nell’ambulatorio sia al domicilio del paziente; contribuire allo sviluppo e alla diffusione della cultura sanitaria e alla conoscenza del Servizio sanitario nazionale e Regionale;
  • aderire a specifiche campagne promosse ed organizzate dalle regioni e/o dalle aziende sanitarie.

Da un punto di vista pratico, dovrebbe:

  • gestire le patologie acute e croniche dei suoi assistiti;
  • occuparsi dei pazienti
  • fare visite domiciliari ed ambulatoriali a scopo diagnostico e terapeutico;
  • chiedere la consulenza a medici specialisti;
  • aggiornare la scheda sanitaria dei pazienti;
  • redigere certificazioni obbligatorie per legge ai fini della riammissione alla scuola dell’obbligo, agli asili nido, alla scuola materna e alle scuole secondarie superiori;
  • rilasciare certificazioni di idoneità allo svolgimento di attività sportive non agonistiche;
  • rilasciare la certificazione per l’incapacità temporanea al lavoro.

Via | Adnkronos

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