Benessereblog Salute Riconoscere e affrontare il dolore neuropatico: i sintomi e le terapie

Riconoscere e affrontare il dolore neuropatico: i sintomi e le terapie

Quali sono i sintomi per riconoscere il dolore neuropatico, e come affrontare questa condizione?

Riconoscere e affrontare il dolore neuropatico: i sintomi e le terapie

Quella del dolore neuropatico è una condizione che può essere provocata da una lesione o da una disfunzione del sistema somatosensoriale, vale a dire quel sistema che serve a trasmettere ed interpretare gli stimoli sensoriali o dolorosi che colpiscono il corpo. Tale condizione può essere diagnosticata solo mediante una accurata visita neurologica, e la diagnosi deve essere effettuata il più tempestivamente possibile. Le cause del dolore neuropatico non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che esso possa essere dovuto a precedenti traumi o lesioni che hanno provocato proprio un’alterazione di questo sistema.

I sintomi del dolore neuropatico possono essere davvero molti, e vengono generalmente distinti in sintomi spontanei positivi (sensazione spontanea di dolore e bruciore) o sintomi positivi provocati, ovvero quella sensazione di dolore, bruciore e così via, che si manifesta dopo un semplice contatto con la pelle o dopo aver toccato qualcosa di caldo o freddo.

Fra i sintomi del dolore neuropatico ricordiamo anche quelli negativi, che comprendono anestesia (incapacità di avvertire stimoli o dolore) ed ipoestesia (ovvero una riduzione della sensibilità al tatto, alla pressione ed alla vibrazione).

Il trattamento del dolore neuropatico deve essere tempestivo, al fine di alleviare i sintomi dolorosi avvertiti dal paziente, ed evitare conseguenze anche gravi.

Il trattamento mediante somministrazione di analgesici antinfiammatori non sembra essere molto efficace per migliorare le condizioni del paziente, al quale saranno quindi prescritti farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale, farmaci antidepressivi triciclici, anticonvulsivi, antiaritmici e anestetici locali.

Nei casi più gravi, si potrebbe procedere anche con dei blocchi anestetici o con un intervento chirurgico.

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