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I fibroblasti della pelle: cosa sono e a cosa servono

Vediamo i fibroblasti cosa sono, quali funzioni adempiono e a cosa servono le cellule della pelle umana che producono collagene ed elastina come antirughe.

I fibroblasti della pelle: cosa sono e a cosa servono

I fibroblasti sono cellule del derma, la parte intermedia della pelle umana. Vediamo di che tipo di cellule si tratta e quali sono le loro funzioni

I fibroblasti sono cellule che si trovano nel derma umano, lo strato intermedio della pelle, che si trova, a mo’ di “cuscinetto”, tra l’epidermide (la parte più superficiale) e l’ipoderma o sottocute (la parte più profonda).
La cute umana è l’organo più esteso del corpo, dal momento che lo ricopre interamente, complesso e multi-stratificato, che svolge molteplici funzioni tra cui quella di difenderci dagli agenti esterni, di regolare la temperatura interna, di fungere da organo di senso.

Sono tantissime le cellule altamente specializzate che compongono ciascuno dei tre strati della pelle, e di queste i fibroblasti hanno un compito ben preciso: produrre collagene ed elastina, sostanze proteiche necessarie a mantenere elastica e compatta la pelle.

Queste cellule, numerosissime nella prima parte della vita, con l’età diminuiscono, e questa è la ragione per cui la pelle invecchia, perde tono e si formano segni di espressione e rughe. I fibroblasti compongono la matrice fibrosa del derma, che sostiene tutto il tessuto connettivo e permette anche i movimenti.

Essi, però, per quanto fitti e collegati a mo’ di rete, sono abbastanza mobili perché sono “immersi” in una sostanza gelatinosa chiamata sostanza fondamentale, che permette ai fibroblasti di assecondare le modifiche del corpo nelle varie fasi della vita, come lo sviluppo in altezza della pubertà, la gravidanza per le donne, l’aumento o la diminuzione del peso corporeo, e infine l’invecchiamento.

Il derma umano è ricco di vasi sanguigni e linfatici, e il suo turgore dipende dalla grande quantità d’acqua in esso immagazzinata, la quale, però, si riduce in proporzione all’avanzare dell’età. Consideriamo che lo spessore di questo strato cutaneo intermedio aumenta durante infanzia e adolescenza, poi si stabilizza nell’età giovanile e nella prima maturità, infine inizia a ridursi progressivamente dopo i 50 anni.

Questo “declino” fisiologico, però, non avviene con gli stessi tempi in tutti gli esseri umani. Sono diversi i fattori che possono favorire una precoce atrofia dei fibroblasti (provocando, così, inestetismi che ben conosciamo come la formazione di rughe e di smagliature).

Senza adeguato ricambio cellulare a livello di derma, la pelle avvizzisce sempre più perché i fibroblasti non producono abbastanza collagene e abbastanza elastina. Tra le cause esogene che possono danneggiare i fibroblasti ci sono l’eccessiva esposizione al sole, il fumo, un’alimentazione povera di acqua e di alimenti ricchi di antiossidanti come minerali e vitamine e ricca di zuccheri, sedentarietà (con conseguente scarsa ossigenazione), assunzione di farmaci.

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