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Gravidanza, gli antidepressivi aumentano il rischio di diabete per i figli

Assumere antidepressivi in gravidanza aumenta il rischio che, con il tempo, i figli possano soffrire di diabete di Tipo 2.

Gravidanza, gli antidepressivi aumentano il rischio di diabete per i figli

Assumere antidepressivi in gravidanza potrebbe aumentare il rischio che i bambini possano avere il diabete di tipo 2 e l’obesità, più tardi nella vita. La ricerca in questione è quella condotta dai membri della McMaster University, i quali hanno voluto analizzare la correlazione tra l’uso della fluoxetina durante la gravidanza, e un aumentato rischio di obesità e diabete nei bambini.

Lo studio si basa sul presupposto che quello della depressione è un problema molto comune durante la gravidanza. Detto ciò, se non viene adeguatamente trattato questo genere di disturbo può provocare rischi per la salute sia nella madre che per il bambino, e per questa ragione a molte donne vengono appunto prescritti farmaci antidepressivi per riuscire a curare tale problema.

“Abbiamo dimostrato per la prima volta in un modello animale – avrebbe spiegato la dottoressa Nicole De Long – che l’assunzione da parte della madre di una classe di antidepressivi chiamati inibitori della ricaptazione della serotonina, o SSRI, ha determinato un maggiore accumulo di grasso e infiammazione nel fegato della prole adulta, sollevando nuove preoccupazioni per le complicanze metaboliche a lungo termine che possono presentarsi nei bambini nati da donne che assumono antidepressivi SSRI durante la gravidanza”.

Dal canto loro gli autori della ricerca, che sarà presentata in ocasione del meeting dell’International Society of Endocrinology e dell’Endocrine Society, vogliono comunque sottolineare che il loro studio non intende in alcun modo esortare le donne ad interrompere l’assunzione degli antidepressivi loro prescritti durante la gravidanza.

Tuttavia, lo studio vuole promuovere la consapevolezza delle possibili condizioni cui il bambino può andare incontro. “Il vantaggio dello studio – ha specificato De Long – è che può aiutare nell’identificazione di un gruppo ad alto rischio di bambini che possono richiedere degli interventi specifici per prevenire l’obesità e il diabete di tipo 2”.

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via | MedicalDaily

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