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Gastroscopia non invasiva: come funziona il test e quando farlo

La gastroscopia è un esame diagnostico che permette di individuare patologie a carico del tubo digerente, ma piuttosto fastidioso. Scopriamo se esiste una versione non invasiva e altrettanto efficace

Gastroscopia non invasiva: come funziona il test e quando farlo

Esiste una tecnica non invasiva per effettuare la gastroscopia? Si tratta, infatti, di un esame diagnostico molto utile per rilevare patologie a carico del tubo digerente – tra cui gastriti, ulcere e tumori – ma estremamente fastidioso per chi lo debba subire.

Le versione tradizionale del test prevede infatti l’inserimento di unn sondino a fibre ottiche che dalla bocca viene “calato” fino allo stomaco, permettendo in questo modo di ispezionare le cavità del tubo digerente e verificarne le condizioni.

Le immagini delle mucose di esofago, stomaco e duodeno vengono proiettate su uno schermo, consentendo ai medici di effettuare subito una diagnosi. Sebbene utile, anzi, in alcuni casi indispensabile, la gastroscopia è il classico esame che la maggior parte delle persone cerca di procrastinare o evitare del tutto.

Sebbene, infatti, si effettui in regime di leggera sedazione, per facilitare il rilassamento della muscolatura addominale e permettere l’inserimento del sondino, tuttavia, in molti soggetti, provoca conati di vomito. Come rendere, perciò, la gastroscopia meno problematica? Ebbene, la soluzione esiste, e si chiama videocapsula.

Questa versione non invasiva del test si avvale di uno strumento, una piccola videocamera monouso delle dimensioni di 1 cm di larghezza e tre di lunghezza, che viene fatta ingerire con un po’ d’acqua dopo almeno sei ore di digiuno (lo stomaco dovrà essere completamente vuoto). A questo punto il paziente è libero di rientrare a casa, e nel frattempo la videocamera registrerà le immagini del suo stomaco.

Per effettuare il test, inoltre, si deve indossare una speciale cintura dotata di rilevatore si segnali e registratore video. Otto ore sono sufficienti per ricavare dalla videocapsula informazioni che permettano una diagnosi, infatti le immagini che vengono “lette” dai medici attraveso un apposito software. Le videocapsula viene poi eliminata dal corpo attraverso le feci senza nessun problema.

Questo esame non sostituisce del tutto la gstroscopia per diverse ragioni. Ad esmepio, non consente di effettuare biopsie come accade, invece, usando il sondino, e non si può praticare laddove esistano patologie ostruttive del tubo digerente. Diciamo che si tratta di un test utile per individuare le malattie più comuni del tratto digerente, come le gastriti o un’ulcera. In ogni caso, dovete rivolgervi probabilmente ad un privato per effettuare la gastroscopia non invasiva, perché non tutte le strutture ospedaliere la prevedono.

Foto| via Pinterest

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