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Sigaretta elettronica, vietato “svapare” nei luoghi pubblici?

Anche in Italia sta prendendo piede l'idea di vietare l'e-cig nei luoghi pubblici, ma di fatto la legge Sirchia del 2003 già lo vieta

Sigaretta elettronica, vietato “svapare” nei luoghi pubblici?

Aggiornamento

Ore 21:00. Secondo fonti ufficiali del Ministero della Salute nell’incontro di questo pomeriggio il Consiglio superiore di sanità (Css) raccomanda che l’uso delle sigarette elettroniche sia vietato nelle scuole

al fine di non esporre la popolazione scolastica a comportamenti che evocano il tabagismo.

Altre raccomandazioni riguardano il mantenimento del divieto di vendita delle sigarette elettroniche con nicotina ai minori di 18 anni, che ne venga regolamentata la pubblicità, che le ricariche abbiano una chiusura di sicurezza a prova di bambino e, come anticipato da Adnkronos, che non vengano utilizzate durante la gravidanza e l’allattamento.

Il Consiglio ha anche dato indicazioni sull’etichettatura e le informazioni che devono essere fornite sia nel caso delle sigarette elettroniche, sia in quello delle ricariche, chiedendo che i Pronto Soccorso monitorino gli eventuali casi di sovradosaggio da nicotina.

Infine, il Ministero informa che

il Css nel proprio parere ha ritenuto che non vi siano, allo stato delle conoscenze, sufficienti evidenze per far rientrare le sigarette elettroniche tra i medicinali “per funzione”; ha raccomandato al Ministero di costituire un tavolo permanente ove far convogliare le diverse fonti di dati ed osservatori; di progettare iniziative informative sui potenziali pericoli legati all’uso di questi strumenti e di promuovere attività di ricerca e studio sui vari aspetti della problematica.

Non viene, invece, fatto nessun riferimento alla richiesta di imporre il divieto di uso della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici.

Aggiornamento

Ore 17:30. Secondo quanto si apprende dall’agenzia di stampa Adnkronos il Consiglio superiore di sanità (Css) ha espresso parere favorevole al divieto di utilizzare le sigarette elettroniche nei luoghi pubblici, ribadendo anche l’importanza delle precauzioni per il loro utilizzo da parte dei giovani e di categorie a rischio come le donne incinte.

Sigaretta elettronica, vietato “svapare” nei luoghi pubblici

Manca poco: alle 14 il consiglio superiore di sanità (Css) si è riunito per discutere di come regolamentare l’uso della sigaretta elettronica. Già vietata, nel caso in cui contenga nicotina, ai minori di anni 18, oggi l’e-cig potrebbe subire anche in Italia lo stesso destino che ormai sembra destinata avere in Francia.

Il Ministro della Sanità d’Oltralpe Marisol Touraine ha infatti annunciato, in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco, l’intenzione di vietare l’uso delle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici.

Fumare una sigaretta elettronica è fumare

ha sottolineato Touraine, secondo cui l’e-cig è un prodotto tutt’altro che banale cui è necessario

apllicare le stesse misure di quelle in vigore per il tabacco.

Il Ministro francese intende anche vietarne la pubblicità e la vendita ai minori di 16 anni, una fascia di popolazione che anche il Governo italiano ha pensato di proteggere dai presunti rischi della sigaretta elettronica. Infatti lo scorso autunno, prima di stabilire il divieto ai minori di 18 anni – in vigore dallo scorso 23 aprile fino al prossimo 31 ottobre – Renato Balduzzi, Ministro della Salute del Governo Monti, aveva rinnovato il divieto di vendita ai minori di 16 anni delle e-cig contenenti nicotina. La successiva estensione del divieto a tutti i minorenni è stato pensato per rendere l’ordinanza coerente con il divieto di vendita ai minori di 18 anni di prodotti contenenti tabacco.

Fanno davvero male?

Insomma, messo da parte il calo degli introiti delle tasse sul tabacco, sembra che la massima preoccupazione sia la sicurezza di questi nuovi strumenti per smettere di fumare.

Secondo l’Istituto superiore di sanità quelli contenenti nicotina portano con loro seri rischi per la salute:

l’Oms ritiene che sebbene i produttori vendano gli ENDS (Electronic Nicotine Delivery System) come dispositivi efficaci che aiutano a smettere di fumare, ad oggi non esiste evidenza scientifica sufficiente a stabilirne la sicurezza d’uso e l’efficacia come metodo per la disassuefazione da fumo e andrebbero regolamentati come dispositivi medici o prodotti farmaceutici e non come prodotti da tabacco.

Al momento ci sono studi scientifici che stanno analizzando cosa c’è nel fumo passivo. Ma c’è una differenza tra la sigaretta vecchia, la “catramosa” e quella elettronica e, in realtà, con la sigaretta elettronica si può fumare anche acqua distillata

spiega a BenessereBlog Cosimo Colasanto, giornalista e autore del libro Come smettere di fumare con la sigaretta elettronica (Editori Internazionali Riuniti)

Certo è che per gli “svapatori” la vita diventa sempre più difficile, ma di fatto questo divieto è già presente: in Italia la legge Sirchia sulla tutela della salute del non fumatore, risalente al 2003, non cita espressamente i derivati del tabacco e riguarda qualsiasi prodotto che emetta fumo in un ambiente pubblico chiuso.

Insomma, discutere sulla necessità di una legge a tal proposito potrebbe essere inutile non tanto perché non porta rischi per la salute, quanto perché, anche se in pochi lo sanno, il divieto esiste già.

Via | Adnkronos

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