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Russare può essere un problema serio: da cosa dipende e i rimedi risolutivi

Russare può esere il sintomo di un problema di salute più grave. Quando stile di vita e piccoli rimedi non aiutano entra in gioco il chirurgo

Russare può essere un problema serio: da cosa dipende e i rimedi risolutivi

Spesso russare è visto come un problema da chi dorme accanto al “russatore” piuttosto che da chi russa. In realtà dietro al rumore che disturba il sonno altrui ci possono essere problemi di salute che potrebbero addirittura richiedere un intervento chirurgico. Il rumore prodotto dalla respirazione durante il sonno è infatti dovuto alla parziale ostruzione delle vie respiratorie, alla cui base può esserci sia un semplice rilassamento della lingua o della gola o un eccesso di tessuti (in caso di obesità), ma anche problemi nell’anatomia della bocca e dei seni nasali.

Uno dei casi più seri è quello delle apnee ostruttive del sonno, in cui i tessuti della gola possono arrivare a bloccare completamente le vie respiratorie, impedendo letteralmente di respirare. Di conseguenza, i momenti in cui chi ne soffre dorme russando sonoramente si alternano a periodi di silenzio che, però, devono far ben altro che trarre un sospiro di sollievo. Si tratta, infatti, di attimi in cui si smette (a volte anche completamente) di respirare e che spesso causano il risveglio e, quindi, un ulteriore problema: quello di un riposo non adeguato.

Se i cambiamenti nello stile di vita o altri rimedi più o meno semplici rimedi non sono sufficienti a risolvere o, quantomeno, portare il problema a livelli sopportabili non resta che tentare la strada di soluzioni più invasive.

Accanto ai cerotti nasali e agli apparecchi da indossare per mantenere aperte le vie respiratorie localizzate in fondo alla gola, un’opzione non-chirurgica è rappresentata dall’uso di maschere pressurizzate che forzano l’ingresso dell’aria attraverso il naso, mantenendo, così, le vie respiratorie aperte.

Tuttavia, in alcuni casi i medici possono ritenere opportuno tentare di risolvere il problema con interventi più invasivi. Ecco un elenco delle possibili alternative.

  • Procedura Pillar. Prevede l’iniezione di filamenti di poliestere intrecciati nel palato molle, che si irrigidisce e smette di ostruire le vie rspiratorie. Si tratta di un approccio senza gravi effetti collaterali, ma inutile in caso di apnee oastruttive. I benefici e la sicurezza della procedura sono ancora in corso di studio.
  • Chirurgia tradizionale. Consiste in un’ugulopalatofaringoplastica (UPPP), cioè in un intervento in anestesia generale in cui il medico elimina il tessuto in eccesso. I rischi sono sanguinamenti, infezioni, dolore e congestione nasale.
  • Chirurgia laser. Esiste anche un’ugulopalatofaringoplastica laser-assistita (LAUPPP) in cui il palato molle e l’ugula vengono modificati utilizzando un piccolo raggio laser. L’intervento non richiede il ricovero ospedaliero, ma può prevedere più sedute per ottenere i benefici desiderati. Come la procedura Pillar, nemmeno la chirurgia laser è consigliata in caso di apnee ostruttive. I rischi sono gli stessi della chirurgia tradizionale.
  • Sonnoplastica. E’ un intervento eseguito in anestesia locale in cui il tessuto del palato molle viene ristretto utilizzando radiofrequenze a bassa intensità. In genere è meno dolorosa rispetto ad altri interventi, ma la sua efficacia è ancora in via di studio.
  • Via | Mayo Clinic
    Foto | da Flickr di ellyjonez

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