Benessereblog Salute Cervello, con l’ipoacusia aumenta il rischio demenza

Cervello, con l’ipoacusia aumenta il rischio demenza

Sentirci poco e male può mettere a dura prova il cervello e favorire il rischio demenza, nelle persone non più giovani. Lo dimostra il Consensus Paper “Sentire bene per allenare la mente”.

Cervello, con l’ipoacusia aumenta il rischio demenza

Si chiama ipoacusia e consiste in un deficit dell’udito. È abbastanza comune l’aumento di sordità con il passare degli anni, così come lo sviluppo della demenza. Questi due fenomeni sembrano essere legati tra loro e andare di pari passo. L’ipoacusia può, infatti, aumentare fino a 5 volte nei casi più gravi di sordità lo sviluppo di un deficit cognitivo, così come per ogni peggioramento dell’udito di 10 decibel può incrementare di tre volte il rischio demenza. Questi dati sono emersi dal Consensus Paper “Sentire bene per allenare la mente”, studio promosso da Amplifon.

Sono più di 7 milioni che vivono con un deficit uditivo, mentre 36 milioni di persone nel mondo soffrono di demenza. Secondo gli esperti, il decadimento cognitivo può essere causato da ipoacusia, così come la perdita progressiva delle proprie facoltà mentali può peggiorare l’udito. È una situazione preoccupante, soprattutto vista in prospettiva, perché nei prossimi 30 il numero di anziani è destinato a raddoppiare e nel 2050 gli over 60 rappresenteranno il 21 percento della popolazione mondiale.

Come mai c’è il sospetto che questi due fenomeni siano collegati? Purtroppo il legame è ancora sconosciuto, ma gli studiosi stanno elaborando delle ipotesi, tra cui che i meccanismi patogenetici neurodegenerativi alla base di alcune forme di demenza siano i medesimi che alterano le centrali del sistema uditivo. Come si può curare il disturbo? Sicuramente utilizzando gli apparecchi acustici, anche se sono ancora sotto utilizzati, soprattutto nel nostro Paese.

Ricordiamo, tra l’altro, che la sanità pubblica eroga agevolazioni e contributi per i cittadini con problemi di udito con invalidità civile riconosciuta, tra cui fornitura e riparazione gratuita della protesi acustica e sussidi (invalidità 34 %), esenzione ticket perché riconosciuto con invalidità civile 67%, o affetto da sordità congenita.

Via | Quotidiano Sanità
Foto | Pinterest

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