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Antibiotici prescritti troppo spesso ai pazienti, con rischi elevati per gli effetti collaterali

Molti pazienti italiani, su consiglio dei medici e non, abusano degli antibiotici: ma non tengono conto degli effetti collaterali.

Antibiotici prescritti troppo spesso ai pazienti, con rischi elevati per gli effetti collaterali

Gli italiani abusano degli antibiotici. E non serve servono effettivamente per curare le patologie per le quali vengono prese. In particolare l’amoxicillina è l’antibiotico più prescritto e diffuso, ma non serve a nulla per curare le infezioni delle vie respiratorie (a meno che non ci siano rischi di polmonite in corso). Molto spesso, invece, vengono assunti proprio per queste patologie.

Assumendo questi antibiotici, anche se non necessari, si corre il rischio di mettere a repentaglio la salute, anziché curarla, visti gli effetti collaterali che sono decisamente più alti dei benefici, come sottolineato dallo studio pubblicato sulla rivista Lancet Infectious Deseases e realizzato da molti ricercatori internazionali, tra i quali anche Francesco Blasi, direttore del Dipartimento di Broncopneumologia presso il Policlinico di Milano.

La distinzione tra infezione virale o infezione batterica alle vie respiratorie non è facile, dal momento che i sintomi sono molto simili e bisognerebbe indagare più a fondo per poter stabilire la vera natura. Nel dubbio sono molti i medici che prescrivono antibiotici, utili in realtà solo in caso di infezioni batteriche.

Lo studio, condotto su 2mila pazienti con infezione alle basse vie respiratorie senza sospetto di polmonite, prevedeva un trattamento con amoxicillina per metà dei partecipanti, mentre per l’altra metà la somministrazione di un semplice placebo. I ricercatori hanno scoperto che tra i due gruppi non c’erano molte differenze: l’antibiotico non influenzava nè i sintomi né la loro durata, l’unico beneficio era quello di evitare l’insorgenza di nuovi sintomi o il peggioramento di quelli esistenti. A differenza del placebo, però, aveva effetti collaterali fastidiosi, come nausea, diarrea, eritemi.

Il ricercatore italiano spiega così i risultati dell’indagine:

Gli antibiotici sono responsabili di un lieve beneficio nel decorso della malattia ed evitano che la malattia peggiori, specialmente nei pazienti con meno di 60 anni. Ma non è giustificato un loro uso indiscriminato, dato che in diversi casi gli effetti collaterali superano questi lievi benefici. Il trattamento antibiotico è importantissimo in casi selezionati, e questi farmaci curano efficacemente la polmonite.

Foto | Flickr

Via | Tgcom

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