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Le buone regole per una sana pennichella

Chi l’ha detto che “chi dorme non piglia pesci”? Le famosa pennichella pomeridiana, segno di pigrizia dei Paesi latini e mediterranea da sempre, va in controtendenza negli Stati Uniti. Quante volte vi è capitato di tornare o veder tornare al lavoro persone non del tutto sveglie dopo la pausa pranzo? Spesso e volentieri direi. Ma […]

Le buone regole per una sana pennichella



Chi l’ha detto che “chi dorme non piglia pesci”? Le famosa pennichella pomeridiana, segno di pigrizia dei Paesi latini e mediterranea da sempre, va in controtendenza negli Stati Uniti.

Quante volte vi è capitato di tornare o veder tornare al lavoro persone non del tutto sveglie dopo la pausa pranzo? Spesso e volentieri direi. Ma c’è da dire che quell’atteggiamento più che pigro, sonnolento è una necessità del corpo umano al riposo.

Senza prenderla come scusa per non lavorare, perché poi la differenza la fa ogni singola situazione, una ricerca americana ha confermato il bisogno fisico di integrare il sonno notturno con 15-40 minuti di sonno pomeridiano per dare all’organismo la possibilità di recuperare energia.

Molte grandi aziende, nell’ambito di una strategia di miglioramento dell’efficienza del personale, hanno predisposto delle vere e proprie stanze destinate al riposo, da utilizzare durante la pausa. Tuttavia si è ancora lontani dalla diffusione capillare di questa “nuova moda salutare”, anche se potrebbe essere necessaria soprattutto nelle fabbriche con dipendenti turnisti, proprio in quei luoghi dove si verificano i maggiori incidenti a causa dell’alta sonnolenza.

Il sonno, si sa, porta molti vantaggi: dall’eliminare le tossine, al recupero delle forze, ai benefici per la memoria che rielabora e mantiene le informazioni raccolte, alla maggiore attenzione e concentrazione.

Eppure anche la pennichella ha le sue belle regole perché si possano ottenere i massimi risultati:

  1. deve durare tra i 20 ed i 60 minuti, perché oltre l’ora si rischia di risvegliarsi peggio di prima;
  2. il pasto deve essere leggero e senza alcool, perché ritardano il sonno, rendono più difficile la digestione e aumentano lo stordimento post-risveglio;
  3. preparate un ambiente accogliente, ovvero buio, zero rumori, temperatura intorno ai 20°;
  4. prima di stendervi aspettate un quarto d’ora affinché la digestione si avvii, togliete gli abiti attillati (che mandano segnali di veglia al cervello) e rilassatevi in tranquillità;
  5. una volta svegli, un buon caffè è quello che serve per riattivare corpo e mente.

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