Benessereblog Salute Malattie Age of pandemics: stiamo entrando nell’era delle pandemie?

Age of pandemics: stiamo entrando nell’era delle pandemie?

Alcuni esperti parlano di Age of pandemics, una vera e propria era delle pandemie. Non dobbiamo farci trovare impreparati.

Age of pandemics: stiamo entrando nell’era delle pandemie?

Age of pandemics, stiamo entrando in quella che può essere considerata una vera e propria era delle pandemie? Dopo l’emergenza sanitaria da coronavirus, è bene non farsi trovare impreparati un’altra volta. Perché secondo alcuni esperti potrebbe non essere l’ultima, purtroppo. Un panel di 26 scienziati provenienti da ogni angolo del mondo, pubblicato sul sito della Commissione Europea in occasione del Global Health Summit e rilanciato dall’Iss, non ha dubbi in merito.

Gli sforzi di oggi per affrontare il Covid-19 dovrebbero includere investimenti e misure di risposta che abbiano il maggior potenziale possibile per un miglioramento sostenibile della prevenzione, inclusi gli investimenti in risorse umane e nella loro formazione, della preparazione e della risposta alle minacce globali per la salute.

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Age of pandemics, il pericolo di nuovi focolai

Secondo gli esperti la traiettoria per il SarsCoV2 potrebbe diventare endemica, con focolai stagionali innescati dalla diminuzione dell’immunità naturale, dalla copertura globale di vaccini, non idonea, e dall’arrivo di nuove varianti che i vaccini a disposizione non coprono. Le nuove ondate potrebbero riguardare soprattutto quei paesi in cui la copertura vaccinale è più bassa. Per questo motivo bisogna spingere e fare in modo che le dosi arrivino a tutti e ovunque, non solo n ei paesi che si possono permettere una spesa talvolta troppo onerosa per raggiungere tutta la popolazione, nessuno escluso.

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Il panel di 26 scienziati lo suggerisce senza usare mezzi termini, ma andando direttamente al nocciolo della questione:

Un’equità globale nell’accesso alle risorse è sia un imperativo morale che un’esigenza critica per il controllo della pandemia.

La questione è proprio quella. Garantire l’accesso globale alle risorse sarà fondamentale. E non solo dal punto di vista etico e morale.

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Foto di Mario Hagen da Pixabay

Via | Ansa

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