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Autismo e vaccini, ecco lo studio che smentisce il legame

Un'ipotesi alternativa sembra collocare l'origine della malattia durante la gravidanza, quando il cervello dei bambini che svilupperanno l'autismo non si svilupperebbe come dovrebbe

Autismo e vaccini, ecco lo studio che smentisce il legame

Quello sul legame tra i vaccini somministrati in età pediatrica e la comparsa dell’autismo è un dibattito ben lontano dal potersi dire concluso. Se, infatti, da un lato molti esperti negano l’esistenza di prove che possano anche solo far ragionevolmente pensare che alla base della malattia ci siano le vaccinazioni, dall’altra non mancano i genitori secondo cui i sintomi del problema sono comparsi solo dopo la somministrazione di un vaccino e senza alcuna altra possibile spiegazione. Alcuni studi hanno anche portato ad ipotizzare che il legame possa essere indiretto; in particolare, c’è chi punta il dito contro il paracetamolo spesso somministrato ai piccoli nel periodo in cui ricevono il vaccino. Fra tutti gli indizi raccolti nel corso degli anni ce n’è però anche uno che punta in direzione totalmente opposta rispetto all’accumulo di prove a favore di un legame tra vaccini e autismo.

Pubblicato dai ricercatori dell’Università della California di San Diego sulle pagine del prestigioso New England Journal of Medicine, questo studio dimostrerebbe l’impossibilità che siano i vaccini a causare l’autismo dimostrando che le radici profonde della malattia sono da cercare durante la gravidanza, quando il cervello si sta ancora formando. In altre parole, la causa dell’autismo sarebbero alterati processi di sviluppo cerebrale durante la gestazione e non fattori sociali o ambientali cui il bambino è esposto dopo la nascita.

Costruire il cervello di un bambino durante la gravidanza prevede di creare una corteccia che contenga sei strati

ha spiegato Eric Courchesne, direttore del Centro di Eccellenza per l’Autismo dell’ateneo californiano e coordinatore dello studio.

Abbiamo scoperto punti localizzati di compromissione dello sviluppo di questi strati corticali nella maggior parte dei bambini con autismo.

Molte delle zone compromesse cadono all’interno di aree cerebrali comunemente associate all’autismo, come la corteccia temporale e frontale, ma non solo. I ricercatori hanno riscontrato significative differenze in geni specificamente associati a ciascuno strato della corteccia.

Il risultato più sorprendente

ha commentato Ed Lein, coautore dello studio,

è stato la somiglianza nella patologia precoce dello sviluppo in pressoché tutti i cervelli con autismo.

Se questo studio non svela, purtroppo, quale sia la causa dietro a questo errato sviluppo prenatale, d’altra parte sembra smentire che l’autismo abbia cause post-natali, come i vaccini. Ma c’è di più. Infatti se i difetti della corteccia potessero essere corretti o by-passati quando il cervello è ancora abbastanza malleabile si potrebbe aprire la strada a un nuovo modo per affrontare l’autismo.

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Via | Medical Daily

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