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Mangiare bio, una scelta etica per la salute e la sostenibilità ambientale

Scopriamo come, mangiando cibo biologico, rinforzeremo la nostra salute e aiuteremo la sostenibilità ambientale

Mangiare bio, una scelta etica per la salute e la sostenibilità ambientale

Mangiare bio per rendere la terra un luogo più bello e sano in cui vivere. Mangiare bio per rinforzare la nostra salute e per evitare di diventare dei ricettacoli di scarti chimici che, seppur non tossici (o non “troppo” tossici) in minima quantità, se ingeriti in dosi eccessive possono crearci notevoli scompensi.

La frutta e la verdura, quella che troviamo comunemente nei mercato ortofrutticoli, anche a km zero, sono trattate con pesticidi e anticrittogamici che, seppur autorizzati (e la nostra Italia, da questo punto di vista, ci offre maggiori garanzie rispetto ad altri Paese non solo extraeuropei), ci costringono a consumare i prodotti eliminando la buccia e/o alcune parti che, dal punto di vista nutrizionali, sono le più pregevoli.

Parliamo della buccia di molti frutti, e della crusca dei cerali, ad esempio. Le coltivazioni biologiche sono invece naturali, non intensive, non irrorate da composti chimici anti-parassitari ma mantenute integre con l’impiego di antagonisti dei maggiori “nemici” delle piante, sono magari meno belle esteticamente, ma più sane.

Biologici, però, possono essere anche alimenti di origine animale, come le uova, il miele, la carne, il pesce, derivanti da allevamenti liberi o semi liberi, da galline che razzolano al suolo e bestie che pascolano libere, prodotti che in fase di confezionamento non vengono “migliorati” in modo artificiale.

Se tutti mangiassimo più biologico, evitando gli sprechi ma acquistando solo ciò che, effettivamente, andremo a consumare, ne guadagnerebbe la nostra salute, quella dei nostri bambini, e il territorio, che non sarebbe impoverito (oltreché inquinato) come accade negli allevamenti e nelle coltivazioni intensive che alla fine nutrono solo una minuscola percentuale di popolazione mondiale a fronte di un massiccio sfruttamento del suolo.

Una scelta etica dovrebbe perciò spingerci e preferire alimenti prodotti da piccole aziende biologiche certificate, che rispettano l’ambiente e ci forniscono prodotti eco-sostenibili. Attenzione, però, a distinguere il “vero” bio da quello “fasullo”.

A guidarci deve assere la lettura dell’etichetta, che deve recare il logo UE e alcune indicazioni precise che sono: il nome dell’organismo di controllo autorizzato con relativo codice preceduto dalla sigla identificativa dell’Italia IT, il codice dell’azienda biologica da cui arriva il prodotto, la cifra relativa all’autorizzazione di vendita e la dicitura: “Organismo di controllo autorizzato con D.M.Mi.R.A.A.F. (cifra e data), in applicazione del Reg. CEE n.2092/91. Tutto chiaro?

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