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Trigliceridi alti o bassi: cosa ci dicono le analisi del sangue

Le analisi del sangue e il valore dei trigliceridi: cosa fare in caso fossero alti, su cosa indagare in caso di valore particolarmente basso.

Trigliceridi alti o bassi: cosa ci dicono le analisi del sangue

Le analisi del sangue sono uno strumento prezioso per monitorare la salute del nostro corpo: permettono di verificare, tramite i valori più importanti, le condizioni dell’organismo e aiutano a chiarire i dubbi e i sospetti su qualunque tipo di patologia. Quando leggiamo le analisi del sangue, tendiamo a concentrarci su alcuni valori specifici, come il colesterolo o i trigliceridi: questi ultimi possono dirci molte cose.I trigliceridi sono presenti anche nel sangue, ma vengono prodotti in parte dal fegato e in parte introdotti nell’organismo tramite l’alimentazione: vengono accumulati nel tessuto adiposo, trasformandosi in grasso, ma possono essere usati dai muscoli anche come fonte di energia di riserva.

Indagare sul corretto valore dei trigliceridi serve principalmente a fornire un adeguato quadro lipidico generale: infatti il controllo dei trigliceridi va di pari passo a quello del colesterolo LDL e HDL, in modo da poter determinare se ci sono concreti rischi cardiovascolari. Il valore di riferimento ottimale dei trigliceridi è di 150mg/dl: se i trigliceridi nel sangue superano i 200mg/dl si parla di ipertrigliceridemia e possono indicare problemi alla circolazione e concreti rischi di infarti, angine pectoris e trombosi; al contrario, quando sono bassi (ipotrigliceridemia) non rappresentano un vero e proprio problema, ma se particolarmente sotto la norma possono indicare una malnutrizione, disfunzioni alla tiroide o malassorbimento dei nutrienti, come per i malati di celiachia.

Naturalmente bisogna preoccuparsi molto di più se i trigliceridi sono alti, perché possono portare all’infarto e a molte malattie cardiovascolari: in caso le analisi rilevino dei valori in aumento, è bene intervenire e correggere immediatamente il proprio stile di vita e la propria alimentazione, in modo da non incorrere in problematiche peggiori. Chi sa di avere problemi di ipertrigliceridemia dovrebbe fare attività fisica, mangiare leggero e con pochi grassi, consumare molto pesce e poca carne, che va sostituita anche coi legumi, ed eliminare l’alcol e gli zuccheri complessi.

Via | Mypersonaltrainer

Foto | Flickr

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