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Come smettere di usare il cibo come consolazione

Rifugiarsi nel cibo come forma di consolazione è qualcosa che purtroppo tendiamo a fare spesso, ma smettere di farlo è possibile. Ecco alcuni consigli utili da seguire.

Come smettere di usare il cibo come consolazione

Talvolta la più sfrenata voglia di cibo ci colpisce quando ci sentiamo più vulnerabili, annoiati o stressati. È in quei momenti che tendiamo a cedere agli snack malsani, che a lungo andare possono non solo farci aumentare di peso, ma anche farci sentire più stressati, ridurre la nostra autostima e provocare altre problematiche fisiche e psicologiche da non ignorare. Il cosiddetto “comfort food” rappresenta la “soluzione” alla quale si rivolgono molte persone nei momenti più complicati.

A scatenare gli attacchi di fame di questo genere, e a spingerci a rifugiarci nel cibo, sono generalmente problemi come quelli di coppia, lo stress lavorativo, una eccessiva sensazione di fatica, problemi finanziari o di salute. Ma come fare a sbarazzarsi di questa cattiva abitudine? Ecco alcuni consigli utili da seguire sin da subito.

Come smettere di mangiare per consolarsi

  • Tenere un diario alimentare, dove annotare cosa mangiate, quanto e quando mangiate, come vi sentite dopo aver mangiato, quando avvertite fame e quando invece mangiate per stress, noia o altro.
  • Ridurre i livelli di stress, magari provando a mettere in pratica delle tecniche di rilassamento yoga, meditazione o mediante la respirazione profonda.
  • Tenere alla larga la noia: quando vi sentite annoiati, invece di fare uno spuntino non necessario, fate qualcosa di più sano, come coltivare un hobby (dipingere, leggere, suonare, ballare, costruire qualcosa o/e ascoltare musica).
  • Tenere i classici “comfort food” fuori dalla vostra portata, o ancor meglio, non acquistateli affatto, per evitare di avere in casa continue tentazioni. Se sentite il bisogno di rifugiarvi nel cibo, fate il possibile affinché si tratti di uno spuntino sano!
  • Se nonostante il vostro impegno e i vostri sforzi non siete riusciti a resistere e vi siete rifugiati nel cibo come forma di consolazione, perdonatevi e ripromettetevi di impegnarvi meglio il giorno dopo. Se però avete provato tutte le opzioni proposte, ma non siete riusciti a risolvere né ad alleviare il problema, considerate la possibilità di rivolgervi a uno psicologo, che potrebbe aiutarvi a identificare la causa del vostro comportamento e a trovare delle soluzioni più adatte a voi.

Foto di Public Co da Pixabay

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