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Dieta crudista, quali sono i benefici per la salute?

La dieta crudista prevede solo alimenti crudi o poco cotti, che mantengono inalterate le loro proprietà nutritive. vediamo quali sono i benefici per la salute di questo regime alimentare "estremo"

Dieta crudista, quali sono i benefici per la salute?

Il crudismo è diventato un tipo di regime dietetico molto di moda, se ne parla nei talkshow e in rete fioriscono i siti web dedicati. Probabilmente una delle molle che spinge tante persone ad abbracciare questo regime alimentare un po’ “estremo” dipende dal fatto che si ritiene sia il migliore per dimagrire, depurarsi e ritrovare le energie perdute. In effetti i benefici della dieta crudista, a detta anche degli esperti in nutrizione, almeno nel breve periodo sono tantissimi e subito evidenti.

Mangiando solo cibi crudi, oppure scaldati a basse temperature (ovvero non superiori ai 50° C), si possono assorbire al meglio tutti i principi nutritivi dei cibi che permangono vitali e quindi assimilabili al 100%.

Il forte calore, infatti, porta alla degradazione di molte sostanze preziose per il nostro corpo, come la vitamina C ma anche enzimi e batteri “buoni”, mentre il calore moderato consente ad altre di emergere senza essere poi distrutte a causa delle temperature troppo elevate.

La dieta crudista ha un’origine particolare, infatti, sebbene fosse già praticata in tempi remoti dai filosofi greci, tra cui i pitagorici, in realtà quella che noi conosciamo e pratichiamo venne messa a punto negli USA (a Los Angeles, per la precisione) a metà degli anni novanta dal cuoco Juliano Brotman, che oltre ad aprire un ristorante crudita di grande successo anche tra le celebrità di Hollywood, divenne autore di libri diventati best seller planetari.

Il Rawism (crudismo), sbarca perciò dalla California a noi, ed ecco che ci ritroviamo a parlarne. A voler essere onesti, però, dei benefici dell’alimentazione crudista si occupò anche il medico svizzero Maximilian Bircher-Benner, che negli anni trenta del novecento aprì un sanatorio in cui la medicina principale era proprio costituita dall’alimentazione rigidamente crudista.

Che il cibo sia, o posa essere, la nostra migliore cura lo aveva intuito anche il grande medico greco padre della moderna Medicina, Ippocrate, peccato che nella nostra alimentazione “occidentalizzate” e sofisticata, esso rappresenti piuttosto una minaccia.

Ecco perché “tornare” al crudo, assumendo cibi (in genere di origine vegetatale, ma non manca il crudismo onnivoro che contempla anche carne, pesce, uova e latticini non pastorizzati) integri, non trattati, nel pieno della loro maturazione e con tutti i principi nutritivi vitali e pronti per essere da noi assimilati, può migliorare in modo concreto la nostra salute.

Mangiare crudista aumenta i livelli di energia, depura e stimola il fegato e l’intestino (in cui si riforma la microflora che costituisce anche una importante barriera contro le infezioni), ci fa smaltire il peso in eccesso, bilancia i livelli di zuccheri e di ormoni nel sangue abbattendo il rischio di sindrome metabolica.

Certo, per essere seguita questa dieta necessita di continue aggiustatine, perché bisogna non solo modulare la qualità e la varietà dei nutrienti, ma soprattutto non affaticare eccessivamente gli organi della digestione con cibi crudi che possono irritare stomaco e duodeno.

Detto questo, se vi sentite appesantiti, sempre stanchi e con i riflessi rallentati, se avete dei chili da perdere e il vostro aspetto appare sciupato, allora iniziare la dieta crudista potrebbe davvero aiutarvi e recuperare la vostra migliore forma fisica.

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Foto| via Pinterest

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