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Perdite vaginali, quando preoccuparsi?

Fare attenzione alle perdite vaginali è molto importante perché sono un segnale che ci manda il nostro corpo: quando bisogna preoccuparsi?

Perdite vaginali, quando preoccuparsi?

Le perdite vaginali sono un fenomeno naturale. La più importante è quella mensile che si manifesta in fase ovulatoria. Ci sono poi quelle tipiche della giovane età sono provocate da instabilità ormonale e dovrebbero scomparire con il maturare degli anni, quelle post ciclo mestruale dovute un ritardo nella ricostruzione del tessuto dell’endometrio.

Vero è che le perdite non sono sempre un fenomeno benigno, ma possono anche indicare un’infezione. Quando bisogna preoccuparsi? Sono accompagnate da alcuni sintomi che possono ovviamente creare allarme: cattivo odore, irritazione vaginale (interna ed esterna), bruciore e forte prurito. Se la perdita ha la consistenza di una ricottina, potremmo pensare che ci sia in corso un’infezione da candida, la più comune in assoluto.

Tra le patologie frequenti troviamo la clamidia, la gonorrea, l’herpes genitale, l’infezione da papilloma virus umano, un’infiammazione pelvica, vaginite, vaginosi batterica, verruche genitali o tumore alla vagina. Esistono poi le perdite di sangue, che non hanno nulla a che vedere con il ciclo. In questo caso si può supporre un fibroma, i polipi alla cervice uterina o all’endometrio o un’infiammazione pelvica. Per essere sicuri della diagnosi è importante consultare il proprio ginecologo che vi farà una serie di esami, come l’urinocultura per capire l’origine del problema.

Ricordiamo, inoltre, che è fondamentale fare ogni anno il pap test, un esame semplice e di routine che permette la diagnosi precoce di tumore e infezioni.

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Via | Albanesi

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