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Aumenti di peso? Tutta colpa della sindrome del piatto vuoto

Finire l’ultima fetta di torta o l’ultimo biscotto e convincersi che non ci siano problemi per la linea: è la sindrome del piatto vuoto.

Aumenti di peso? Tutta colpa della sindrome del piatto vuoto

Si aumenta di peso perché si mangia troppo. Questo è un dato di fatto, ma i motivi per cui si mangia troppo sono particolarmente importanti. Un team di ricercatori della Hofstra University ha indagato la cosiddetta ‘sindrome del piatto vuoto’, ovvero la voglia irresistibile di mangiare l’ultima piccola porzione di cibo presente sulla tavola, anche se si è già pieni. Avete mai provato questo impulso? Qualcuno si giustifica considerandolo un gesto etico: non si vuole sprecare.

La ricercatrice Veronika Ilyuk ha supervisionato una serie di quattro esperimenti. Durante i test, gli scienziati hanno determinato che una singola porzione di cibo lasciata su un piatto è più appetibile di quanto lo siano più alimenti invitanti insieme. Molte persone sono convinte che l’ultimo pezzetto di una torta o l’ultimo biscotto non facciano realmente male alla linea. È un bugia, perché le calorie ci sono e sono sempre le stesse.

“Una strategia per evitare la sindrome del piatto vuoto è mangiare cibi con meno grassi, zuccheri aggiunti e sale. Raramente si sente dire qualcuno che ha voglia di mangiare una porzione extra di broccoli ma è pieno. Succede molto più spesso di fronte a una bella torta al cioccolato”.

Ha proposto la professoressa Lona Sandon dello University of Texas Southwest Medical Center, mentre Connie Diekman, della Washington University of Saint Louis, consiglia:

“Ci vuole tempo per sentirsi sazi e chi mangia veloce perde questa sensazione”.

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