Benessereblog Alimentazione Listeria nel formaggio pastorizzato ungherese: è allarme anche in Italia

Listeria nel formaggio pastorizzato ungherese: è allarme anche in Italia

In Europa e in Italia è allerta a causa della presenza di Listeria monocytogenes in alcuni formaggi pastorizzati di latte vaccino provenienti dall'Ungheria.

Listeria nel formaggio pastorizzato ungherese: è allarme anche in Italia

E’ allarme in Europa, Italia compresa, per alcuni formaggi pastorizzati di latte vaccino provenienti dall’Ungheria, per la presenza di Listeria monocytogenes, un batterio che potrebbe causare non solo disturbi gastrointestinali ma anche malattie sistemiche più gravi come la meningite nei soggetti più a rischio. A renderlo noto è stato il Ministero della salute italiano, che specifica che i formaggi non dovrebbero più essere sul mercato, anche se sono stati venduti in diverse catene di supermercati.

La segnalazione è stata diffusa attraverso il sistema di allerta europeo, e tutti i Paesi interessati si sono mossi per verificare che il produttore abbia ritirato il formaggio dagli scaffali di tutti i punti vendita, e che abbia informato i consumatori. L’Istituto superiore della sanità fa sapere che la listeriosi fa parte del gruppo di malattie note come tossinfezioni alimentari, ed è particolarmente pericolosa per le persone immunodepresse, per coloro che hanno un tumore, diabete, Aids, per gli anziani, i neonati e per le donne in dolce attesa.

Questa condizione può manifestarsi con diarrea, che si manifesterà nell’arco di poche ore dall’ingestione del prodotto, oppure potrebbe assumere una forma invasiva/sistemica, e diffondersi, attraverso i tessuti intestinali e il flusso sanguigno, portando allo sviluppo di forme più acute di sepsi, encefaliti e meningiti.

Il presidente dello “Sportello dei Diritti” Giovanni D’Agata raccomanda dunque la massima attenzione da parte de consumatori, in attesa che il Ministero della salute comunichi i lotti, il produttore ed il nome dei formaggi richiamati dal mercato europeo. I dettagli saranno pubblicati sul sito del Ministero della Salute, nella sezione “Avvisi di sicurezza“.

Foto da iStock

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