Benessereblog Salute Malattie Settimana della Dislessia 2017: 187mila gli studenti con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento

Settimana della Dislessia 2017: 187mila gli studenti con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento

Sarebbero 187.000 gli studenti che nel 2016 avrebbero manifestato un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, secondo i dati resi noti dal MIUR. Ecco la situazione in Italia.

Settimana della Dislessia 2017: 187mila gli studenti con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento

Dislessia 2017 – Sarebbero 186.803 gli studenti che, nel 2016, avrebbero manifestato un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, e di questi 108.844 avrebbero sofferto di disturbi di dislessia, 38.028 di disgrafia, 46.979 di disortografia e 41.819 di discalculia. In occasione della seconda Settimana Nazionale della Dislessia (in programma dal 2 all’8 ottobre), l’Osservatorio del Centro Studi Erickson fa il punto della situazione in merito a un disturbo che interessa davvero molte persone, facendo comprendere a bambini e famiglie che avere un DSA non significa essere più svogliati, ma semplicemente dover trovare delle strade alternative per fare emergere le potenzialità e le capacità del bambino.

Bambini e adulti con dislessia devono comprendere quindi che questa condizione non pone limiti alle loro possibilità di futuro e al proprio talento. È inoltre importante ricordare che non basta un generico progetto d’intervento per aiutare tutti gli studenti che hanno delle difficoltà.

Per ogni persona, è necessario trovare gli strumenti giusti per fare in modo che possano emergere le sue qualità. E’ quindi necessario che i genitori di un bambino con Disturbo Specifico dell’Apprendimento lo sostengano giorno per giorno.

A tal proposito, le famiglie con ragazzi con DSA possono adottare questi 5 comportamenti per aiutarli a far emergere le loro potenzialità:

  • Pianificare: prima di mettersi all’opera è certamente importante comprendere quale potrebbe essere il miglior modo di agire, approfondendo tematiche come quelle delle tecniche educative ed evitando approcci già rivelatisi inefficaci
  • Potenziare: dedicare dai 10 ai 20 minuti per svolgere delle attività di potenziamento dell’abilità specifica del bambino
  • Individuare delle strategie operative idonee al caso specifico, creando delle mappe o delle sintesi, e così via.  
  • Anticipare il problema in modo che non degeneri
  • Gratificare il ragazzo per i risultati ottenuti, ad esempio mediante delle ricompense.

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