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Ti senti solo? Non sei l’unico!

Vi sentite soli? Non siete gli unici! Ecco cosa emerge da un nuovo studio.

Ti senti solo? Non sei l’unico!

Vi sentite soli e pensate che le persone che vi circondano abbiano molti più amici di voi? Non siete i soli a pensarla così! A suggerirlo è un nuovo studio condotto dai membri della University of British Columbia, della Harvard Business School e della Harvard Medical School, i quali spiegano che pensare che le altre persone abbiano molti più amici di noi potrebbe influenzare il nostro benessere generale. Per giungere a tale conclusione, gli esperti hanno esaminato i dati raccolti da un sondaggio condotto su un campione di 1.099 studenti del primo anno di università. Ai partecipanti è stato chiesto quante amicizie avessero stretto, e di stimare quanti amici potessero avere i loro coetanei.

Esaminando i dati, i ricercatori hanno scoperto che il 48% degli studenti credeva che gli altri coetanei avessero fatto più amicizie rispetto a loro. Da un secondo sondaggio condotto su un campione di 389 studenti del primo anno di università sarebbe emerso che gli studenti che credevano che i loro coetanei avessero più amici all’inizio dell’anno, avevano riportarono livelli più bassi di benessere.

Tuttavia, alcuni mesi dopo, gli stessi studenti che avevano stimato che i loro coetanei avessero “moderatamente” più amici di quelli che avevano loro all’inizio dell’anno, avrebbero riferito di essere riusciti a fare più amicizie rispetto a coloro che invece pensavano che i loro coetanei avessero molti più amici.

Pensiamo che gli studenti siano motivati a farsi più amici se pensano che i loro coetanei abbiano solo uno o due amici in più rispetto a loro. Ma se sentono che il divario è troppo grande,

spiegano gli esperti

è quasi come se abbandonassero e sentissero che non vale neanche la pena di provare. Questi sentimenti e percezioni sono probabilmente più forti quando le persone entrano in un nuovo ambiente sociale, ma la maggior parte di noi probabilmente li avverte ad un certo punto della vita.

via | ScienceDaily

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