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Usare troppo lo smartphone aumenta il rischio di artrite

Gli smartphone aumentano il rischio di artrite?

Usare troppo lo smartphone aumenta il rischio di artrite

Gli smarthone possono aumentare anche il rischio di artrite? A quanto pare la risposta a questa domanda è “si”. Gli esperti la chiamano “textite“, ovvero un dolore lieve e costante, accompagnato da gonfiore nelle falangi delle dita, e causato appunto dall’eccessivo utilizzo dei cellulari; un problema sorprendentemente comune, come spiega il chirurgo americano Dr Mark Ciaglia, che ha rivelato che i pazienti con problemi alle articolazioni sono sempre più giovani. La causa va ricercata proprio nell’eccessivo utilizzo di smartphone e tablet, ma anche nell’abitudine di tenerli sempre fra le mani.

Con gli SMS, i videogiochi e l’uso eccessivo di computer, si danneggiano le articolazioni prima del tempo

spiega l’esperto, che sottolinea come, fino a pochi anni fa erano i cinquantenni ad essere colpiti da tali disturbi, mentre adesso si trova a dover curare pazienti al di sotto dei 40 anni di età. Ed a confermarlo è anche la fisioterapista Sammy Margo, la quale spiega che i problemi alle mani sono più frequenti che mai, al giorno d’oggi.

I nostri pollici opponibili sono stati progettati per creare cose, plasmare le cose, e non fare costantemente piccoli movimenti ripetitivi come facciamo quando scriviamo i messaggi.

Già diversi disturbi sono stati collegati alle nuove tecnologie, come ad esempio il mal di collo causato dall’abitudine di guardare per troppo tempo lo schermo, o il “gomito del selfiesta”, causato dal continuo stiramento del braccio per scattarsi le foto. Per ovviare a questi problemi, la dottoressa Margo consiglia di fare delle pause regolari dal proprio smartphone, e di scegliere un modello con tasti più grandi, di cambiare spesso la mano con cui usate il telefono e di mandare testi brevi, o ancor meglio, usare i messaggi vocali.

Ma in primo luogo – aggiungiamo noi – è fondamentale usare i nostri cellulari con intelligenza e moderazione!


via | DailyMail

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