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Melanoma cutaneo, la campagna #Soleconamore

Al mare sempre con la protezione solare per prendere il sole: contro il melanoma cutaneo, la campagna #Soleconamore.

Melanoma cutaneo, la campagna #Soleconamore

Sensibilizzare i giovani, soprattutto gli adolescenti, sulle regole per un’esposizione sicura al sole per evitare che possano incappare in piccoli o grandi problemi, come scottature, insolazioni o, peggio, melanomi cutanei. Si tratta del tumore della pelle più aggressivo ed è causato principalmente da un’esposizione eccessiva e senza protezione ai raggi ultravioletti. Questo tipo di cancro è in crescita, soprattutto tra i più giovani. Il 20% dei nuovi casi è in pazienti tra i 15 e i 39 anni.

Un recente sondaggio condotto su 3.500 giovani svela che il 39% degli adolescenti non usa una crema solare in spiaggia. Più della metà, il 51%, crede che usarla sia considerato da sfigati, perché non fa abbronzare. Un sondaggio che ci dice molto e che ha dato il via alla campagna nazionale #Soleconamore, realizzata da Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e presentata al Ministero della Salute. Un progetto per sensibilizzare i più giovani e non solo per una sana abbronzatura e parlare della prevenzione del melanoma.

Paola Queirolo, responsabile scientifico del progetto, spiega:

In un quindicennio in Italia, il numero delle nuove diagnosi è raddoppiato, passando da poco più di 7.000 nel 2003 a 13.700 nel 2018 e la mancata conoscenza dei fattori di rischio gioca un ruolo decisivo. Le diagnosi negli adulti di oggi sono la conseguenza dell’esposizione scorretta al sole da giovani in passato. Ecco perché la nostra campagna è rivolta agli adolescenti e sarà declinata in particolare sui social network, con il coinvolgimento di influencer di primo piano.

Il sole non deve essere considerato un nemico, sottolineano gli esperti. Ma bisogna conoscere le regole fondamentali, come usare una crema solare adeguata con un fattore protettivo alto ed evitare di prendere il sole nelle ore centrali della giornata.

Foto Pixabay

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