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Sindrome da rientro, i sintomi e i consigli per prevenirla

I consigli degli psicologi non servono solo ad affrontare al meglio le vacanze, ma soprattutto il tanto temuto rientro.

Sindrome da rientro, i sintomi e i consigli per prevenirla

Saranno molti i nostri lettori in procinto di chiudere valigie e sistemare le ultime scadenze lavorative in attesa di partire per le vacanze (a proposito, avete seguito i nostri consigli su come esporre la pelle al sole ed evitare errori pericolosi?): momento di relax meritatissimo e necessario per ricaricare debitamente le batterie, le vacanze dovrebbero essere un’occasione per trarre il massimo beneficio dalla pausa lavorativa, ma spesso e volentieri ciò che le rovina è la sindrome da rientro, che può arrivare a colpire una persona su dieci.

I sintomi della sindrome da rientro si annoverano tra irritabilità, calo di attenzione, mal di testa, difficile digestione della quotidianità e un generico senso di stordimento, quasi a sentirsi “fuori posto” nella vita di tutti i giorni: ciò deriva solitamente da una vacanza esageratamente votata al distacco totale da ciò che siamo normalmente, che provoca una specie di corto circuito mentale e ci lascia irrisolti.

Per prevenirla è necessario fare mente locale su quali sono le particolarità che possono innescare il meccanismo della post vacation syndrome: gli psicologi Giandomenico Bagatin ed Erica Cossettini hanno spiegato come inizi il meccanismo della sindrome da rientro e il modo per neutralizzarlo, perché il trucco sta nel non pensare alle ferie come un momento di sospensione totale delle responsabilità e degli impegni grazie al relax:

La maggior parte delle persone è prigioniera di un pregiudizio, cioè che il riposo e il relax ricarichino le batterie mentali. In realtà, non è così. Per la maggior parte di noi, il lungo riposo estivo acuisce invece i sintomi da stress non appena si rientra alla vita di tutti i giorni. Bisogna imparare a chiudere gli affari irrisolti perché la benzina mentale viene consumata nel tentativo di raggiungere obiettivi […] Ogni obiettivo consuma energia mentale, anche in ferie. Ma quando viene raggiunto pienamente, come per magia la mente si ricarica. È esperienza di tutti che dopo una grande soddisfazione, anche se fino a un attimo prima si era stanchi, ci si sente invece energici e propositivi.

Il consiglio principale è quindi quello di ritagliarsi spazi per sé e piccole soddisfazioni nel corso dell’anno, in modo da potersi godere la vacanza come premio per il raggiungimento di un obiettivo; se si vedessero le ferie come una fuga dalla realtà, con molte questioni irrisolte da trascinarsi dietro, il rientro potrebbe essere traumatico e stressante oltremisura. Insomma, le vacanze sono un premio da conquistarsi durante l’anno: a vederla così, diventeranno ancora più piacevoli.

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