Benessereblog Salute Niente doccia, per “lavarsi” basta uno spray ai batteri

Niente doccia, per “lavarsi” basta uno spray ai batteri

Lavarsi spesso fa male? A cercare di rispondere a questa domanda è stata una giornalista del New York Times.

Niente doccia, per “lavarsi” basta uno spray ai batteri

Lavarsi spesso fa male, e questo in effetti molti di noi lo sapevano già, ma a fare un esperimento “estremo” pare sia stata una giornalista del New York Times, Julia Scott, la quale ha recentemente trascorso ben 4 settimane senza toccare il sapone. La giornalista in questione ha infatti testato un prodotto, chiamato AOBiome’s A+ Refreshing Cosmetic Mist, per mantenersi “fresca” nonostante non facesse una doccia. Questo prodotto, che andava spruzzato sul corpo ogni giorno per quattro settimane, racchiuderebbe al suo interno milioni di batteri buoni, che si depositano sulla pelle e riducono il bisogno di dover fare ricorso ai prodotti per l’igiene personale, tanto che durante le 4 settimane di utilizzo la giornalista avrebbe addirittura visto migliorare l’aspetto della sua pelle. Non lavarsi, insomma, avrebbe portato a dei benefici per la cute.

I creatori di questo prodotto ipotizzano che i batteri buoni, che crescono naturalmente anche negli esseri umani, potrebbero effettivamente fungere da detergenti, deodoranti, anti-infiammatori, e potrebbero efficacemente aiutare il nostro sistema immunitario. Lo spray in questione sarebbe dunque stato realizzato per sostituire questi batteri, che vengono letteralmente lavati via dal nostro corpo semplicemente facendo le nostre consuete docce quotidiane. Non si tratta di un’alternativa ai detergenti tradizionali, ma pare che alcuni utenti abbiano scoperto di avere meno bisogno di saponi, creme idratanti e deodoranti dopo aver provato questo prodotto.

Ma torniamo all’esperimento condotto su se stessa dalla giornalista Julia Scott, che nel suo racconto descrive i cambiamenti riscontrati sul suo aspetto, stando lontana dalla doccia per 4 settimane ed adottando uno stile di vita “pro-batteri”. La parte peggiore della sua esperienza, come racconta lei stessa, è stata senza dubbio quella relativa ai capelli, sempre più oleosi e unti, al punto tale che le persone le chiedevano se avesse fatto qualche cambiamento alla chioma, che appariva chiaramente più scura a causa del sebo rilasciato dalla cute.

“Ho dormito con un asciugamano sopra il cuscino e mi sono ritrovata ad evitare feste ed eventi pubblici. Mortificata dall’odore del mio corpo, ho tenuto le braccia attaccate ai fianchi, a meno che qualcuno non si offrisse volontario per annusarmi l’ascella. Un amico ha rilevato odore di cipolla”.

Capelli e odorini a parte però, pare che l’esperienza provata dalla Scott non sia stata completamente negativa. “La mia pelle ha cominciato a cambiare in meglio. E in realtà è diventata più morbida e liscia, piuttosto che secca e squamosa. […] La mia carnagione era diventata più chiara. Per la prima volta i miei pori sembravano ridursi”, ha raccontato la Scott nel suo articolo.

“Quando l’esperimento stava volgendo al termine, mi sono trovata riluttante all’idea di tornare alla mia vecchia routine di trattamenti shampoo e viso quotidiani”

ha confessato la giornalista, la quale aveva naturalmente conservato tutti i suoi prodotti, prima di prendere parte all’esperimento. Quasi tutti i prodotti erano carichi di sostanze chimiche, prodotti che certamente avrebbero spazzato via tutti i batteri buoni dal suo corpo. Dopo aver chiesto ai creatori di AOBiome quale fosse il prodotto più letale per i batteri buoni, Julia ha scoperto che si trattava del Sodio Laurilsolfato, il primo ingrediente in moltissimi

In conclusione…

Terminata l’esperienza, la nostra volontaria ha dunque deciso di gettare via i prodotti, e di acquistare un sapone di base e uno shampoo senza profumo, con un elenco degli ingredienti breve e facile da leggere. Nonostante ciò, e nonostante la giornalista abbia cambiato le sue abitudini anche in merito all’igiene quotidiana, nell’arco di qualche doccia tutti i batteri buoni che erano cresciuti durante il mese sul suo corpo, erano stati spazzati via.

“Mi ci sono volute tre docce per estirparli. Miliardi di batteri, che erano spariti in modo invisibile, come erano arrivati. Ero arrivata a pensare a loro come qualcosa di “mio”, eppure li avevo sfrattati”.

Insomma, come confermano gli scienziati, uccidere tutti i batteri presenti sulla nostra pelle non è una cosa buona, poiché la maggior parte di questi sono in realtà “buoni”, e degli squilibri nel microbioma della pelle possono certamente essere collegati a tipi di problemi come acne e così via. La scelta migliore sarebbe a questo punto, e come spesso accade, quella di optare per la moderazione, e di scegliere prodotti non aggressivi ed evitare di sfregare la pelle ogni giorno con saponi che uccidono i batteri, compresi quelli buoni.

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via | Nytimes.com, Medicaldaily.com

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