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Gozzo tiroideo: cause, sintomi e cura della malattia

Il gozzo tiroideo può sparire? E come fare per riconoscerlo? Ecco quali sono le cause, i sintomi e le cure della malattia e quando preoccuparsi.

Gozzo tiroideo: cause, sintomi e cura della malattia

Fonte immagine: PxHere

Il gozzo tiroideo indentifica un ingrossamento della tiroide i cui sintomi e le cui cause possono essere molteplici ed includono sia l’ipertiroidismo che l’ipotiroidismo.

I tipi possono essere differenti: il gozzo semplice o laterale, ad esempio, si riferisce all’aumento di volume senza la presenza di noduli. Il gozzo tiroideo multinodulare, invece, si accompagna ad un numero variabile di noduli.

Molto spesso, e soprattutto se ha un impatto anche estetico, questo problema si può trattare con un intervento chirurgico.

Cosa comporta, quali sono le cure e quali gli interventi che è possibile effettuare? Ma, soprattutto, quando preoccuparsi? Approfondiamo l’argomento.

Cos’è il gozzo tiroideo

Come riconoscerlo? Il gozzo è la crescita irregolare della ghiandola tiroidea, la ghiandola a forma di farfalla posta alla base del collo, che può interessare genericamente la tiroide o avere come risultato la comparsa di più noduli nella stessa.

Non sempre al gozzo è associata un’alterazione della funzione tiroidea. Per capire dove si trova il gozzo tiroideo, basta guardare in corrispondenza del pomo d’Adamo.

Tipi di gozzo

Dal punto di vista dell’alterazione funzionale, si annoverano:

  • il gozzo endemico, se legato quindi a fattori ambientali quali, per esempio, la carenza di iodio
  • gozzo uninodulare tossico (morbo di Plummer), patologia abbastanza rara e caratterizzata da un tumore benigno nella tiroide
  • il gozzo multinodulare tossico, che presenta al suo interno uno o più noduli in grado di crescere e produrre ormoni tiroidei in modo autonomo e che a distanza di tempo può portare all’ipertiroidismo
  • gozzo diffuso tossico (morbo di Basedow), considerata una malattia autoimmune ed è la causa più frequente di ipertiroidismo

Dal punto di vista della classificazione morfologica, invece, i tipi di gozzo sono:

  • diffuso
  • nodulare
  • congenito
  • multinodulare tossico
Fonte: www.myupchar.com

I sintomi del gozzo tiroideo

Nella maggior parte dei casi il gozzo tiroideo è asintomatico, ovvero ben tollerato (è più impattante a livello estetico). Molti soggetti non presentano altro che tale gonfiore alla base del collo che, in molto casi, non è neanche visibile: spesso viene diagnosticato nell’ambito di un controllo medico di routine.

Alle volte, però, questo disturbo causa difficoltà respiratoria, fatica a deglutire, deviazione della trachea e dell’esofago, cefalea, disfonia e tachicardia.

Altri segni dipendono dal fatto che la funzione tiroidea cambi, dalla velocità di crescita del gozzo e dall’ostruzione della respirazione.

I sintomi variano in base al fatto che il gozzo sia accompagnato da ipotiroidismo o ipertiroidismo. Nel primo caso si annoverano:

  • Fatica
  • Debolezza muscolare
  • Mal tolleranza del freddo
  • Sonnolenza
  • Pelle secca
  • Stipsi
  • Problemi di memoria
  • Problemi di concentrazione

Nel secondo, invece:

  • Dimagrimento
  • Tachicardia
  • Mal tolleranza del caldo
  • Eccessiva sudorazione
  • Tremore
  • Irritabilità e nervosismo
  • Cambiamento del ciclo mestruale
  • Insonnia
  • Pressione alta

In base alle dimensioni del gozzo, infine, si possono registrare difficoltà nella respirazione, nella deglutizione, tosse, e raucedine.

Complicazioni

Cosa comporta il gozzo alla tiroide? Solitamente non causa complicazioni. A giudicare da foto ed immagini che è possibile reperire in rete, sicuramente il suo aspetto può incidere sul disagio di chi ne è affetto in quanto può risultare fastidioso o imbarazzante. Se è molto grande può incidere sulla voce ed ostruire le vie aeree.

Il gozzo tiroideo fa ingrassare? Molto spesso, aumento di peso e tiroide vengono tirati in ballo insieme. Ciò in quanto molti credono che l‘ipotiroidismo possa essere causa di obesità. Tale credenza, tuttavia, è totalmente errata in quanto, nonostante un deficit di ormoni tiroidei possa determinare un leggero aumento di peso, ciò accade quando tale patologia sia già in stato piuttosto avanzato. Dunque, il gozzo non fa ingrassare di per sé ma solo se, unitamente ad esso, si ingeriscono molte più calorie di quante se ne brucino.

Fonte: Drahreg01, CC BY-SA 3.0

Cause

Le cause del gozzo possono essere molteplici. La più comune, tuttavia, è una carenza di iodio. Il minerale, infatti, è il maggiore responsabile della produzione degli ormoni tiroidei.

A questa, si affiancano una serie di patologie tra le quali:

  • Tiroidite di Hashimoto. Malattia autoimmune che prevede l’attacco, da parte del sistema immunitario, dei tessuti sani della tiroide provocandone l’infiammazione.
  • Malattia di Graves. Anche questa è una malattia autoimmune che vede il sistema immunitario attaccare la tiroide provocandone l’ingrossamento.
  • Noduli alla tiroide. Possono essere solidi o contenere liquido: compaiono sulla tiroide e ne provocano l’ingrossamento. Nella maggior parte dei casi sono benigni.
  • Cancro alla tiroide. Meno comune dei precedenti, così come i noduli può attaccare la ghiandola.
  • Tiroidite. Si tratta di un’infiammazione della tiroide dalle molteplici cause.
  • Gravidanza. La dolce attesa, in particolare l’ormone gonadotropina corionica a questa collegato, può essere alla base della tiroide ingrossata e della sua iperattività.

Fattori di rischio

Ha maggiori probabilità di imbattersi nel gozzo tiroideo chi:

  • ha alle spalle una storia familiare di cancro alla tiroide o altre problematiche relative alla ghiandola
  • non assume una quantità sufficiente di iodio
  • appartiene al sesso femminile
  • ha più di 40 anni
  • è incinta o in menopausa
  • si è sottoposto a radioterapia nella zona interessata

Diagnosi del gozzo

Come capire se si ha il gozzo? A diagnosticarlo è il medico sulla base dell’effettuazione di diversi test. Tra questi il primo è sicuramente un esame fisico volto a verificare la presenza, o meno, di un rigonfiamento anomalo della tiroide. Successivamente si ricorre al test ormonale – un esame del sangue che misura i livelli di ormone tiroideo – e al test degli anticorpi. Determinati tipi di gozzo, infatti, producono determinati anticorpi.

In aggiunta ai precedenti test si può effettuare un’ecografia alla tiroide utile per rivelare le dimensioni della ghiandola e l’eventuale presenza di noduli. Più raramente si ricorre ad una scansione tiroidea, alla TAC o ad una risonanza magnetica della tiroide.

Cura

Come curare il gozzo tiroideo? Ovviamente la terapia dipende dal tipo di gozzo e di patologia cui è abbinato. Con l’ipotiroidismo, ad esempio, si somministra tiroxina, mentre con l’ipertiroidismo si utilizzano medicinali tireostatici. Se si tratta di un’infiammazione della tiroide, potrebbero essere necessari i corticosteroidi.

Se il gozzo è piccolo e non è causa di sintomi o fastidi, si può decidere semplicemente si tenerlo sotto controllo con controlli periodici. Ad un trattamento con iodio radioattivo si ricorre nei casi di tiroide iperattiva: lo iodio radioattivo assunto per via orale va a distruggere le cellule tiroidee che restringono la ghiandola. A tale trattamento segue una terapia di ormone tiroideo per il resto della vita del paziente. Se il gozzo provoca dolore per via dell’infiammazione della tiroide, il medico può prescrivere aspirina, ibuprofene o antidolorifici correlati.

Gozzo tiroideo: cause, sintomi e cura della malattia
Fonte: PxHere

Intervento chirurgico

Cosa fare per eliminare il gozzo della tiroide? Nei casi in cui il gozzo sia di dimensioni considerevoli e renda difficoltosa la deglutizioni e la respirazione, si può ricorrere alla chirurgia. Questa viene eseguita per rimuovere tutta o parte della ghiandola o i semplici noduli. In ogni caso è indispensabile nei casi di cancro.

Ablazione laser

Tra le ultime tecniche volte alla rimozione del gozzo si annovera l’ablazione laser. Essa – da valutare insieme al medico sulla base del singolo caso – è una procedura mini invasiva volta a trattare noduli freddi o i noduli singoli nell’ambito di un gozzo multinodulare. Consiste nell’ablazione termica del tessuto determinando una notevole riduzione delle dimensioni del gozzo.

Il gozzo tiroideo può sparire? La risposta è no, la tecnica non determina la sua totale scomparsa, ma una buona riduzione. C’è da sottolineare come si tratti di procedure ancora in fase di perfezionamento.

Prevenzione

Uno stile di vita sano ed attivo ed un’alimentazione attenta per il gozzo tiroideo possono aiutare, anche se da soli non bastano.

Sappiamo che per un corretto funzionamento della tiroide si richiede l’assunzione di una quantità di iodio sufficiente a soddisfare il proprio fabbisogno: la dose giornaliera raccomandata è di 150 microgrammi (220 e 290, rispettivamente, alle donne in gravidanza e in allattamento). Questo può essere assunto dagli alimenti o con integratori. Tra i cibi che ne sono più ricchi e che bisogna inserire nella propria dieta ci sono pesce e crostacei, latticini, alghe, prodotti a base di soia.

Attenzione a non incorrere, però, in un consumo eccessivo del minerale. Troppo iodio, infatti, può causare disfunzione tiroidea.

 

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