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Cos’è la difterite, i sintomi, le cure e la prevenzione

I bambini italiani sono protetti sin da piccoli dal vaccino, ma cosa succederebbe se qualcuno prendesse la difterite?

Cos’è la difterite, i sintomi, le cure e la prevenzione

La difterite è una grave malattia causata dal Corynebacterium diphtheriae, un batterio che riproducendosi sulle mucose scatena infezioni molto pericolose che nel 10% dei casi sono letali. Fortunatamente grazie alla diffusione del vaccino questa infezione è oggi molto rara. Attualmente le zone del mondo in cui il Corynebacterium diphtheriae è più diffuso sono proprio i Paesi in via di Sviluppo, in cui il ricorso al vaccino è ancora insufficiente.

Il batterio responsabile della difterite si trasmette attraverso le gocce di saliva presenti nell’aria, ma anche attraverso il contatto con oggetti contaminati o ferite infette. Una volta entrato nell’organismo si riproduce sulle mucose della gola, dove forma una patina grigiastra che va a ricoprire anche le tonsille. In casi più rari ad essere infettata è la pelle, dove dolori, arrossamenti e gonfiori possono associarsi alla formazione di ferite ricoperte da una patina grigiastra. In casi ancora più rari ad essere infettati possono essere gli occhi.

I primi sintomi compaiono in genere tra 2 e 5 giorni dopo l’infezione e includono ingrossamento dei linfonodi del collo, difficoltà a respiratorie, naso che cola, febbre, brividi e un malessere generale. Tuttavia, alcuni casi meno gravi possono rimanere asintomatici. In tutti i casi, chi ha contratto l’infezione può trasmetterla per tutte le 6 settimane successive all’entrata in contatto con il batterio.

Combattere adeguatamente il batterio è fondamentale per evitare gravi danni al cuore, ai reni e al sistema nervoso. Per questo in genere quando ci si trova di fronte al sospetto di difterite le cure iniziano ancora prima che le analisi di laboratorio abbiano confermato la diagnosi. Gli antibiotici vengono utilizzati soprattutto per ridurre le possibilità di contagio, ma per sconfiggere il batterio è necessario assumere un’antitossina – che può essere iniettata nei muscoli o direttamente in vena – che permette di neutralizzare la tossina prodotta dal Corynebacterium.

Purtroppo, però, a volte nemmeno i farmaci riescono ad eliminare l’infezione. Per questo la prevenzione è fondamentale. In Italia il vaccino contro la difterite è obbligatorio e nello scorso mese di aprile l’Europa ne ha approvato una nuova formulazione esavalente che protegge, oltre che dalla difterite, anche da tetano, pertosse, epatite B, poliomelite e Haemophilus influenzae di tipo B.

Via | Mayo Clinic

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