Benessereblog Salute Aborto e diritti, protesta a Bologna: occupata la chiesa di San Petronio

Aborto e diritti, protesta a Bologna: occupata la chiesa di San Petronio

Blitz delle attiviste del collettivo XXX della città felsinea: una protesta pacifica dopo il no del Parlamento europeo ad una legge che garantisse il diritto all'aborto in tutti gli stati membri.

Aborto e diritti, protesta a Bologna: occupata la chiesa di San Petronio

Un blitz di una ventina di minuti, non di più, e uno striscione con uno slogan provocatorio ma efficace: si è tradotto in una breve irruzione nella Basilica di San Petronio, situata nella centralissima Piazza Maggiore a Bologna, la mini-manifestazione di protesta del collettivo XXX contro l’obiezione di coscienza sull’aborto e le interruzioni volontarie di gravidanza.

A pochi giorni dalla votazione in Unione Europea che ha bocciato la proposta di legiferare unitamente sull’aborto sicuro come diritto garantito in tutti gli Stati membri e sul ricorso all’obiezione di coscienza come una pratica da monitorare, le rappresentanti del collettivo hanno manifestato il loro dissenso: la risoluzione europea promossa dall’eurodeputata di Socialisti e Democratici Edite Estrela non è passata per l’astensione di sette eurodeputati cattolici italiani di area PD.

Nella manifestazione, pacifica dopotutto, le attiviste hanno esposto uno striscione esplicito all’interno della chiesa di San Petronio: “Voi occupate i consultori, noi invadiamo le chiese”, diffondendo successivamente la fotografia che le ritraeva nella basilica.

La discussione sull’aborto, sulla Legge 194 italiana e l’obiezione di coscienza resta ancora quindi al centro delle polemiche da qui all’Europa.

Questo il comunicato completo diffuso dal collettivo XXX:

 

Oggi alcune attiviste hanno invaso la Chiesa di San Petronio con i loro corpi per dire FUORI LA CHIESA DALLE NOSTRE OVAIE!
È di pochi giorni fa la notizia che l’assemblea legislativa dell’Unione Europea grazie all’astensione e ai voti contrari di eurodeputati teocon del PD ha bocciato una risoluzione che chiedeva che l’aborto sicuro fosse un diritto garantito in tutti gli Stati membri e il ricorso all’obiezione di coscienza una pratica da monitorare (oltre a promuovere la tutela dei diritti riproduttivi e dell’autonomia delle donne su contraccezione, il contrasto alla diffusione di malattie sessualmente trasmissibili, la promozione dell’educazione sessuale, la lotta contro l’omo-lesbo-transfobia). La risoluzione avrebbe posto un’attenzione maggiore anche in quei paesi dove il diritto all’aborto è messo in pericolo dall’obiezione di coscienza.
In Italia i medici e il personale sanitario, nonostante esista la legge 194 che difende e regola l’aborto, praticano l’obiezione di coscienza per obbligarci a diventare madri anche quando non vogliamo o non possiamo. Per una donna è sempre più difficile accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, 9 casi su 10 il ginecologo che incontrerà in strutture pubbliche è obiettore!
Vogliono dividerci in donne di serie A, che hanno un reddito elevato e possono permettersi le cliniche private, e donne di serie B, precariemigranti che non potranno mai permettersele e ricorrono perciò all’aborto clandestino.
Non possiamo accettare questo medioevo politico e morale, questa sporca commistione tra potere pubblico e religioso che ci riporta ai tempi delle morti per aborto clandestino. Non torneremo MAI indietro. Vogliamo che l’obiezione di coscienza alla legge 194 sia vietata in tutti i consultori e le strutture pubbliche, perchè essa rappresenta una discriminazione di sesso, classe e razza, nonché una violazione dei nostri diritti alla salute e all’autodeterminazione.
E se il papa dichiara pubblicamente che la chiesa deve dare spazio alle donne noi ne approfittiamo per far parlare proprio la Madonna, perché anche lei sulla strada per Betlemme ha incontrato un obiettore.
L’interruzione volontaria di gravidanza è un diritto di tutte le donne. La nostra libera sessualità non si tocca!
E se i pro-life, i cattolici e gli obiettori invadono ospedali e consultori pubblici, allora noi invaderemo le chiese con i nostri corpi, i nostri desideri, la nostra autodeterminazione!

#KeepyourrosariesOFFmyovaries

XXX

Via e Foto | GlobalProject

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