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Le 7 regole per evitare il sovrallenamento in palestra

Per evitare il sovrallenamento, anche in palestra basta seguire poche regole. A dettarle sono gli esperti dell'Harvard Medical School

Le 7 regole per evitare il sovrallenamento in palestra


Troppa attività fisica può far male, ma bastano poche regole per evitare seri problemi di salute. A darle sono gli esperti dell’Harvard Medical School di Boston, secondo cui la cosiddetta sindrome da sovrallenamento è sempre in agguato per chi sottopone il proprio fisico ad esercizi troppo intesi, senza concedersi un adeguato recupero delle forze.

A fare le spese del sovrallenamento sono le stesse performance atletiche, che calano significativamente. A ciò si aggiungono tensione, irritabilità e sintomi depressivi, calo dell’appetito, sonno agitato, dolori e acciacchi vari e, addirittura, diminuzione del desiderio sessuale. Se alla base del problema possono esserci problemi fisici o psicologici e il consumo di alcolici, tabacco, caffeina o altre sostanze stimolanti, è anche vero che a volte siamo noi stessi a metterci in pericolo sottoponendoci a sessioni di allenamento troppo intense. Ecco, quindi, le 7 regole degli esperti di Harvard per non esagerare:

  • Le sessioni di allenamento di resistenza intenso devono essere limitate a non più di tre giorni consecutivi, mentre l’allenamento di routine deve prevedere il riposo a giorni alterni.
  • Non sottovalutare i sintomi del sovrallenamento, nemmeno nelle fasi iniziali. Quando l’esercizio, anziché lasciare la sensazione di avere più energie, genera un senso di fatica è meglio alternare giorni di esercizio intenso a giorni di allenamento leggero o, addirittura, di riposo.
  • Non cercare di superare la fatica allenandosi ancora di più.
  • Non cercare di aumentare contemporaneamente la durata e l’intensità dell’esercizio: le probabilità di sovrallenamento e sovraffaticamento sarebbero maggiori.
  • Garantirsi sempre un’alimentazione bilanciata e un sonno adeguato è una scelta migliore rispetto all’assunzione di integratori a base di vitamine e aminoacidi, che, in realtà, non aiutano ad aumentare le performance. Unica eccezione alcune donne, che potrebbero aver bisogno di assumere del ferro.
  • Se i sintomi della sindrome includono anche stati d’ansia e depressione, è indispensabile affrontarli con l’aiuto di un medico.
  • In caso di peggioramento dei sintomi, meglio concedersi un periodo di riposo più lungo e riprendere l’attività fisica solo includendo nel programma di allenamento dei periodi dedicati al recupero.

Via | Harvard Medical School
Foto | Flickr

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